L’Aquila, presenze boom e patto con Assisi: il Giubileo può crescere ancora

La 731esima Perdonanza: l’edizione si è chiusa con un bilancio positivo. L’asse tra Celestino e Francesco può aprire nuovi scenari. Grande partecipazione agli eventi laici e religiosi, si può lavorare per favorire una maggiore fruibilità
L’AQUILA. Una cosa va detta subito, senza infingimenti: è stata una grande Perdonanza. E lo è stata in modo particolare per la partecipazione popolare, elemento decisivo in un evento che si sviluppa in un arco temporale lungo come una settimana. E invece hanno riscosso un grande successo sia gli eventi laici che quelli religiosi. Con buona soddisfazione anche dell’indotto: un commerciante del centro, ieri mattina, ha addirittura raccontato a questo giornale come i mesi di luglio e agosto siano stati i migliori degli ultimi anni. Certo, ci vorranno dati e analisi solidi per confermare questa visione, ma di certo vedere il cuore della città stracolmo in occasione della vecchia “isola sonante” e, questa forse è la novità più rilevante, con migliaia di persone anche nella giornata del corteo storico, rappresenta un oggettivo aspetto di positività. Senza contare l’enorme afflusso che c’è stato a Collemaggio per l’apertura della Porta Santa.
L’altro aspetto significativo di questa 731esima edizione è certamente l’eredità “concreta” che lascia: il patto dell’Amicizia stretto con Assisi, nel nome di San Francesco e Celestino, firmato nella città umbra e “ratificato” a Collemaggio, sviluppa una progettualità che può diventare strategica. Due figure che hanno molto in comune: entrambi scelsero la via della povertà e dell’umiltà, entrambi furono profeti di pace e di riconciliazione, entrambi parlarono direttamente al popolo, senza barriere. Non è un caso che proprio papa Francesco, ponte ideale tra i due, abbia ispirato questo legame.
Peraltro, nell’anno del Giubileo, l’Abruzzo sarà protagonista ad Assisi la festa del patrono d’Italia, che culminerà il 3 e il 4 ottobre: saranno il governatore Marco Marsilio e il sindaco Pierluigi Biondi a donare, dopo ventuno anni dall’ultima volta, l’olio che alimenterà la lampada votiva sulla tomba del Santo. È del tutto evidente che un legame di questo tipo apre scenari sconfinati, nel segno di due figure che, in modi diversi, sono state rivoluzionarie per la Chiesa. Il “patto”, ispirato da papa Francesco, dovrà essere sviluppato e potrà ulteriormente consolidare il significato più profondo della Perdonanza negli anni a venire.
A questo proposito, l’altro elemento concreto che pare profilarsi è legato al contesto internazionale. Su queste colonne il direttore del Centro Luca Telese ha lanciato un’idea: fare dell’Aquila la sede dei colloqui di pace. Una proposta che si inserisce in un dibattito, che ha preso sufficientemente corpo in questi giorni, sulla necessità di rendere plastico il concetto di “perdono”, affinché non si limiti solo al – pur altamente significativo – passaggio personale sotto la Porta Santa.
I NODI Ovviamente la settimana ha evidenziato anche alcuni aspetti critici o comunque meritevoli di un supplemento di riflessione. Intanto in alcuni frangenti si sono verificati episodi che poco hanno a che vedere con l’idea di inclusività del messaggio celestiniano. Al netto della necessità di rispettare le norme di sicurezza – sempre più stringenti e meno male –, magari in alcune circostanze una mano più “indulgente” sarebbe stata auspicabile. Soprattutto nei confronti degli anziani che hanno più difficoltà nell’affrontare lunghe file o percorsi tortuosi per accedere ai luoghi degli eventi. O per esempio quando sono rimasti vuoti sedie o banchi originariamente destinati alle autorità. O ancora quando i giornalisti sono stati confinati in aree specifiche con obiettiva difficoltà a svolgere le loro funzioni.
Infine i grandi eventi “laici”: il lavoro del maestro Leonardo De Amicis ha prodotto ancora una volta spettacoli apprezzatissimi, di enorme significato e qualità. Veicolare il programma con maggiore anticipo consentirebbe di attrarre ancora più turisti – molti, interpellati dai nostri cronisti, hanno dichiarato di non conoscere la Perdonanza -. Su questo molto ancora si può fare, soprattutto nel tessere rapporti con Roma e con i “centri” nevralgici che muovono le masse. Anche se le location offrono spazi limitati: anche su questo si potrà ragionare, lavorando fin d’ora alla prossima edizione, magari per estendere ad ancora più persone la possibilità di assistere agli eventi.
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