Anastasio, la rivincita del dissidente Pd

Già sindaco per due mandati, torna in campo e sfiora il 55%. Bordate a Pezzopane e Pietrucci: «Mi odiano, ma io vinco»

PIZZOLI. Anastasio il dissidente si riprende la poltrona perduta e torna sindaco di Pizzoli (il più grosso dei Comuni al voto, 12 consiglieri più il sindaco) dopo il “salto” di un mandato. Cinque anni da consigliere di quasi opposizione per preparare il terreno al grande ritorno.

C’è un pezzo di Liguria nell’Alta Valle Aterno. Qui, dove si consuma uno scontro senza precedenti tutto interno al centrosinistra per una storia di vecchie candidature alle Regionali e alle Provinciali (tu-non-fai-votare-me-io-non-do-i-miei-voti-a-te), manca soltanto un Toti della situazione, visto che il candidato di destra Francesco Luciani si ferma a 76 voti pari al 3 per cento.

L’Anastasio in questione è il Giovannino detto Gianni già Pci-Pds-Ds poi confluito nel Pd ma ora finito nella lista dei cattivi. Ha vinto con 1243 voti (54,49%) contro un altro candidato di centrosinistra, Osvaldo Zarivi, che strappa 962 consensi (42,17%) alle percentuali da plebiscito cui Anastasio è da sempre abbonato. Mezzo partito locale è con lui. E contro le segreterie del partito che qui hanno quasi commissariato quella che una volta si chiamava sezione e oggi invece circolo. Il giorno dopo la vittoria – e la spaccatura del centrosinistra che si allarga ogni ora di più – il sindaco di due mandati che si appresta a cominciare il terzo è un fiume in piena. «Negli ultimi tempi al Comune l’aria era diventata pesante», racconta poco prima di staccare il cellulare per ricaricare le batterie dopo una lunga 24 ore di voto e spoglio. «Ci siamo rimessi in pista, vediamo di attrezzare qualcosa. Pizzoli laboratorio politico? Lo siamo stati, perché stavolta tutti erano contro di me. La mia storia è nota a tutti. Contro di me si sono schierati Pietrucci e Pezzopane, sindaco uscente, vicesindaco uscente, l’assessore uscente Dell’Aguzzo (rieletta con 108 voti, ndr). Hanno fatto votare Zarivi. Il motivo? Tutti avevano un comune denominatore: l’odio contro di me. Nella lista mia ci sono sei tesserati Pd, con gli altri i grillini, i fascisti...di tutto di più. Ma andava bene lo stesso purché “tutti contro Gianni”. Da consigliere sono stato defilato: non c’era possibilità di lavorare. Io vinco da solo. Non mi serve il partito: non sono iscritto perché dopo che mi sono candidato alle Regionali con una lista civica il Pd ha ritenuto che dovessi star fuori, vecchia storia. Adesso, però, fatemi andare che devo cominciare a sistemare le cose». Quali? «Aree artigianali, variante al Prg, ricostruzione. Poi riassestare alcuni servizi abbandonati tipo la raccolta differenziata, la pulizia del paese. Avevo progetti per le macerie del terremoto ma non si sono più concretizzati. Da questo voto non usciamo spaccati. La campagna elettorale è finita, io ho vinto e ho parlato con chi ha perso che mi ha detto di voler collaborare. Vedremo. Non do assessorati agli altri: non sarebbe giusto. La responsabilità di amministrare è nostra. Devo cominciare subito». E siccome a Pizzoli anche il tempo è...di sinistra, sul sito istituzionale del Comune, sotto la voce time left, scorre un conto alla rovescia per il quale, tra 13 giorni e poco più, ci sarà una nuova Adunata nazionale degli Alpini. Magari.

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