Appalti G8 L'Aquila, pronti i rinvii a giudizio Fusi e Verdini nei guai per abuso d'ufficio

La Procura distrettuale antimafia dell'Aquila presenterà la prossima settimana al gup le richieste di rinvio a giudizio per il coordinatore del Pdl Denis Verdini e per l'imprenditore Riccardo Fusi, indagati nell'inchiesta sugli appalti per il G8 dell'Aquila. L'ipotesi di reato è abuso d'ufficio. Verso l'archiviazione la posizione del costruttore aquilano Ettore Barattelli. Il presidente del Consorzio Federico II è stato l'unico a presentarsi davanti ai giudici aquilani per gli interrogatori

L'AQUILA. La prossima settimana, forse già lunedì, la Procura distrettuale antimafia dell'Aquila presenterà al Gup del tribunale due richieste di rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per il G8 dell'Aquila e per la ricostruzione post terremoto, ormai definita. Le richieste di rinvio saranno per il coordinatore del Pdl Denis Verdini e per l'imprenditore Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp, per i quali si ipotizza il reato di tentativo di abuso d'ufficio.

Nel contempo, la Procura presenterà al Gip istanza di archiviazione per il costruttore aquilano Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II, costituito dopo il terremoto sulle cui attività si erano concentrate le attenzioni dei Pm.

Le indagini, coordinate dal procuratore distrettuale, Alfredo Rossini e dal sostituto procuratore Olga Capasso, distaccata nel capoluogo abruzzese dalla Direzione nazionale antimafia (Dia) per rafforzare la lotta alle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, hanno cercato di dimostrare che Verdini attraverso le sue influenti amicizie politiche avesse favorito il Consorzio nell'aggiudicazione di appalti. Ma i riscontri hanno dimostrato che il Consorzio non ha mai preso affidamenti diretti dalla Protezione Civile Nazionale, che ha gestito il G8 dell'Aquila e la fase dell'emergenza terremoto.

Tra i tre indagati, Barattelli è stato l'unico ad aver reso una deposizione spontanea e ad avere accettato l'interrogatorio dei Pm ai quali ha fornito un'ampia documentazione. Verdini e Fusi non si sono mai presentati all'Aquila: a pesare sulla richiesta di rinvio a giudizio dei Pm sarebbe stata, sempre secondo quanto si è appreso, il vecchio rapporto di affari e amicizia tra Fusi e Verdini ai tempi in cui quest'ultimo era presidente del Credito Cooperativo fiorentino.

L'inchiesta aquilana ha preso impulso dalle intercettazioni telefoniche acquisite nell'ambito delle indagini della Procura di Firenze sugli appalti per i Grandi eventi e per il G8 della Maddalena.

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