Appalto sottoservizi, 4 a giudizio

Processo a Taddei, Melaragni (Gsa) e agli ingegneri Properzi e Lombardi. Prosciolto Frattale

L’AQUILA. Perde qualche pezzo importante, ma va comunque a dibattimento l’inchiesta per turbativa d’asta sull’appalto per una parte dei sottoservizi, un’opera da 33 milioni. La gara fu appaltata dalla società Gran Sasso Acqua, nel ruolo di soggetto attuatore: ad aggiudicarsi l’importante commessa fu la società consortile a responsabilità limitata (Scarl) “Asse centrale”, composta dalla ravennate Acmar, come capofila, e dalle aquilane Taddei ed Edilfrair, che si erano costituite in associazione temporanea (Ati). Ieri il gup ha prosciolto Gianni Frattale, titolare della Edilfrair, presidente dell’associazione costruttori, assistito dall’avvocato Antonio Milo, mentre, dopo rito abbreviato, ha assolto l’imprenditore Alfredo Zaccaria titolare dell’Acmar.

Lo stesso giudice Giuseppe Romano Gargarella ha mandato a giudizio gli altri imputati. Si tratta di Danilo Taddei (Taddei spa), dell’ingegnere Aurelio Melaragni, direttore Gsa, presidente della commissione aggiudicatrice e attualmente responsabile unico del procedimento e gli ingegneri Pieralberto Properzi e Flavio Lombardi, componenti della commissione aggiudicatrice.

Il processo si farà il 23 maggio del prossimo anno davanti al tribunale. Il verdetto è arrivato dopo un’ora e mezzo di camera di consiglio a testimonianza che si tratta di una vicenda molto complessa e giocata sul filo di sottili valutazioni.

In precedenza era stato scagionato, su richiesta del pm, l’architetto Sandro Annibali.

Secondo le accuse formulate del pm Stefano Gallo, ci sarebbe stato un favoritismo, da parte della commissione che ha aggiudicato i lavori, verso l’associazione temporanea di imprese (Ati) che ha vinto l’appalto rispetto ad altre ditte che sono state escluse.

Laconica la dichiarazione di Frattale dopo il proscioglimento. «Sono entrato pulito all’Ance e ne esco ancora più pulito», alludendo al fatto che non si ricandiderà alla presidenza.

Gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Ascenzo Lucantonio, Attilio Cecchini, Angelo Colagrande.

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