Apre l’ambulatorio per i disturbi alimentari

All’ospedale di Avezzano è nato un nuovo servizio per i bambini con problemi di bulimia e anoressia

AVEZZANO. Aumentano nella Marsica i bambini obesi e anche i casi legati a disturbi dell’alimentazione. Ogni anno sono 200 i nuovi accessi in ambulatorio di bambini, per sovrappeso o ancora peggio per obesità, e 12 i nuovi pazienti tra i 14 e i 23 anni per disturbi del comportamento alimentare. Tutti problemi che si coniugano con l’anoressia e la bulimia, capaci di causare sofferenza e drammi familiari. Un fenomeno di proporzioni notevoli nella Marsica che ha una percentuale di obesità, tra i piccoli utenti, superiore del 4 per cento alla media nazionale (26 contro 22). L’Asl ha deciso di contrastarlo con strategie ancora più efficaci. Per la prima volta, infatti, un team di specialisti, all’interno dell’ospedale di Avezzano, ha cominciato a lavorare su pazienti giovani e giovanissimi, ma l’ambulatorio si occuperà anche di adulti. Si tratta di un nuovo servizio che ha fatto il suo debutto il 4 febbraio e che assicura un’attività multidisciplinare. Al quinto piano dell’ospedale, nell’ala degli ambulatori di pediatra e ginecologia, è iniziata l’attività dell’ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare. Finora, per curare queste malattie, i singoli specialisti hanno lavorato in corsie separate, senza un reale raccordo. L’ambulatorio, in questa fase di avvio, è aperto il primo giovedì di ogni mese. Le prenotazione possono essere fatte al Cup con impegnativa del medico di famiglia o pediatra di libera scelta. L’ambulatorio si avvale dell’attività di auxologia-endocrinologia del reparto di pediatria diretto da Antonella Gualtieri, della psicologa Nadia Di Domenico, dello psichiatra Lucio Pasqualone e della nutrizionista Anita Scarsella. Il tipo di patologia interessa fasce sempre più ampie di popolazione e, oltre a bambini e adolescenti, anche donne post-menopausa e soggetti della terza età. Attualmente, per anoressia e bulimia, sono 16 i nuovi pazienti, di età compresa tra i 13 e i 24 anni, seguiti dall’Asl con cicli di psicoterapia che durano da un anno e mezzo a due e che, anche dopo la fine del trattamento, continuano ad accompagnare il paziente nella guarigione. Dal 2002 fino al dicembre 2015 sono stati 217 i ragazzi che hanno chiesto aiuto allo specialista dell’Asl contro anoressia e bulimia. Il 30 per cento, dopo la prima visita, rinuncia a curarsi.

In 178, dal 2002 fino allo scorso anno, sono riusciti a imboccare la strada dell’emancipazione dalle patologie e, dopo il trattamento con lo psicologo, 54 di loro sono stati presi in cura anche dallo psichiatra. (p.g.)

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