Arrestato l’uomo dei casalesi

Ambulante accusato di estorsione, trovato in una villetta

AVEZZANO. Dalle estorsioni al banco delle mozzarelle. All’apparenza aveva cambiato vita Nicola Loffredo, 42 anni, detto Nicola’e tummasella. Chi non lo ha dimenticato è stato il tribunale di Napoli. L’uomo doveva scontare una vecchia pena ed è stato arrestato.
È il passato con il suo fardello stampato sul casellario giudiziale che ritorna nel presente di
Loffredo
e si manifesta con gli agenti del commissariato di Maddaloni (Caserta) che ieri mattina, con i colleghi di Avezzano, hanno bussato alla porta della villetta di via Majorana nella frazione di Antrosano per dare esecuzione alla sentenza.

I reati. Loffredo deve scontare una condanna definitiva a 4 anni 4 mesi e 28 giorni di reclusione per estorsione, rapina e porto abusivo di arma. Secondo gli investigatori l’ambulante era un personaggio di collegamento tra il clan Amoroso-Farina, che controlla le attività illecite a Maddaloni e nelle zone vicine, e la fazione bidognettiana dei casalesi.

Le accuse. L’uomo viene descritto dagli investigatori come un elemento di spessore nel giro delle estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori non solo del paese di residenza, ma anche nell’area vicina. Già arrestato e poi rimesso in libertà, nell’ambiente dei clan aveva un ruolo di primo piano tanto da venire considerato un riferimento affidabile per il clan della famiglia Bidognetti.

La nuova vita. Da oltre un anno l’uomo aveva lasciato la zona di Maddaloni e si era trasferito in un quartiere residenziale della città. La scelta del posto era stata favorita anche grazie alla presenza di un parente ad Avezzano. Un posto tranquillo, lontano dai luoghi in cui, secondo il tribunale, aveva consumato i reati per i quali era stato condannato. Lo ricordano in tanti insieme alla moglie dietro al banco a vendere le mozzarelle campane nei giorni di mercato e in occasione di feste e ricorrenze. Pur avendo un obbligo di firma nella caserma dei carabinieri, il soggiorno avezzanese di Loffredo non è stato segnato da episodi particolari. Agli inizi di febbraio la sentenza è diventata esecutiva. Quando hanno suonato il campanello ha seguito i poliziotti senza fiatare. Destinazione il carcere dell’Aquila.

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