Asl, giovedì sit-in al Comune

I precari dell'ospedale: difendiamo il diritto alla salute

AVEZZANO. Medici in rivolta per il blocco dei contratti a tempo determinato dell'ospedale marsicano. Ieri durante un'animata assemblea i 90 precari hanno annunciato manifestazioni per «difendere il diritto alla salute e la sopravvivenza dell'ospedale».

Quattro medici su 12 e il 30 per cento di tecnici, infermieri e Ota in meno nel reparto di Radiologia. Cinquemila interventi chirugici su 7mila l'anno che non sarà più possibile eseguire in tutto l'ospedale; migliaia di utenti che sceglieranno di farsi curare nelle Asl di altre regioni o in strutture private. È un bollettino di guerra quello illustrato ieri dai medici precari e «strutturati» nel corso dell'assemblea generale del personale ospedaliero contro la legge Brunetta (la normativa stabilisce che per il personale precario non si possa superare la soglia del 50 per cento rispetto al 2009). Un esodo al quale i 90 precari dell'ospedale di Avezzano non intendono rassegnarsi. La risposta è una tabella di mobilitazioni senza precedenti: giovedì manifesteranno sotto la sede del Comune. Poi ci sarà uno sciopero davanti alla sede del consiglio regionale all'Aquila che, se necessario, verrà occupato.

Giovedì chiederanno al Comune e alla politica di «trovare una soluzione al mancato rinnovo di decine di contratti», che lascerebbe l'ospedale marsicano in grave carenza di personale. Se il mondo della politica non troverà soluzioni, «porteremo un documento al prefetto Giovanna Iurato, perché si sta andando incontro a un problema di ordine pubblico e di mancato rispetto del diritto alla salute». Qualcuno ha parlato, poi, di «sciopero della fame». Una corsa contro il tempo che accomuna i precari di tutta la regione; 387 sono quelli della Asl L'Aquila-Avezzano-Sulmona, fra cui i 90 marsicani. L'ultima parola spetterà comunque al presidente della Regione, Gianni Chiodi. Dovrà convincere il governo a concedere una deroga che consenta alla Asl aquilana di tenere conto del tetto di spesa del 2008 o del 2010, e non del 2009. Già una delibera regionale aveva autorizzato, alcune settimane fa, il rinnovo dei contratti, ma il governo l'aveva bloccata.

Ora il presidente Chiodi e il subcommissario alla Sanità, Giovanna Baraldi, stanno percorrendo la strada dei concorsi per assumere i precari negli ospedali della Asl unica. Un tempo troppo lungo secondo i precari di Avezzano: «Prima che il concorso venga bandito passeranno mesi», ha spiegato preoccupato il primario della Radiologia, Giovanni Passalacqua. «E in tutti quei mesi cosa succederà? Chi farà le Tac? E le risonanze? E chi garantirà l'assistenza a Cardiologia, Ginecologia e tutti gli altri reparti? È una situazione che non possiamo accettare».

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