Asl L'Aquila, il manager minaccia di andarsene

Non rientra lo scontro sulla bozza del nuovo piano aziendale

L'AQUILA. Una presentazione accompagnata da polemiche roventi, tali da spingere il manager della Asl ad affermare di esser pronto ad andarsene. Un can-can provocato dalla bozza dell'atto aziendale, fortemente criticata dal senatore Piccone (Pdl).

Il piano per l'organizzazione del sistema sanitario locale, il primo della Asl unificata, è stato disegnato. Una bozza che, così come chiarito dal manager della Asl Giancarlo Silveri, è stata elaborata «in scienza e coscienza, senza campanilismi di sorta, per offrire servizi efficienti e di qualità ai cittadini. E non esiterò a lasciare l'incarico nel caso in cui dovessi perdere la fiducia di chi mi ha nominato». Un riferimento esplicito al presidente della Regione, nonché commissario alla sanità Gianni Chiodi e al Pdl. Parole pesanti come un macigno, giunte al termine di una mattinata carica di tensione. Silveri aveva infatti, convocato prima i parlamentari, gli amministratori e i consiglieri regionali e a seguire i giornalisti. Due incontri per illustrare i contenuti dell'atto aziendale che entro il 20 dicembre dovrà essere ratificato. Ma a rovinare i piani del direttore generale è stato il senatore Filippo Piccone, uomo forte del Pdl, che non ha gradito «il mancato rispetto degli impegni sul reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Avezzano» e che ha fatto sapere, attraverso una nota, che all'appuntamento avrebbe preso parte, per conto del Pdl marsicano, solamente il consigliere regionale Walter Di Bastiano. Una presenza confermata dallo stesso Silveri che, dopo aver elencato i nomi di chi ha preso parte all'incontro (Pelino, D'Amico, Di Pangrazio, Giuliante e Ricciuti), ha liquidato Di Bastiano con una battuta al vetriolo: «È stato visto gironzolare da queste parti».

Insomma, il rapporto tra Piccone e Silveri, indicato appena qualche settimana fa (dallo stesso senatore) come possibile candidato sindaco del centrodestra alle elezioni comunali dell'Aquila, sembra ormai incrinato.

«Non chiedo le dimissioni di Silveri» si è affrettato a dichiarare Piccone «ma devo difendere il territorio. La Marsica e la Valle Peligna non possono essere penalizzate».

Una polemica destinata a tener banco ancora a lungo. Almeno fino alla stesura definitiva del piano che, secondo la tabella di marcia indicata da Silveri, dovrà essere approvato entro il 20 dicembre. «Il documento» ha spiegato il manager della Asl «prevede alcuni interventi per ottimizzare i servizi e le risorse dell'azienda. Prevista, ad esempio, la possibilità di incentivare il ricorso a posti letto e servizi nelle strutture sanitarie private convenzionate. Il tutto restando nell'ambito dei tetti di spesa assegnati. I distretti sanitari, inoltre, passeranno da 7 a 3, uno per ogni area. Previste anche nuove articolazioni e funzioni dei direttori dei diversi présidi medici, che svolgeranno un controllo di tipo igienico-sanitario».

Confermata la permanenza del punto nascite a Sulmona, mentre L'Aquila perde una Medicina. Novità sono state annunciate per le attività di sportello. «L'idea è quella di istituire uno sportello unico dove l'utente può fare ogni tipo di operazione, senza girare da una parte all'altra» ha spiegato Silveri, aggiungendo «che l'atto aziendale è stato predisposto prendendo in esame le criticità esistenti e vedendo dove poter intervenire. Criticità che abbiamo cercato di risolvere guardando ciò che è stato fatto in altre realtà italiane. Il piano può non piacere a qualcuno, ma proprio per questo da qui al 20 dicembre ci sarà un confronto con tutti: partiti, sindaci e sindacati. Io non sono stato eletto e non ho vinto concorsi. Non resterò se non potrò più avere la fiducia di chi mi ha chiamato a ricoprire questo incarico».

Quindi il "passaggio" sul reparto di Neurochirurgia ad Avezzano, al centro dello scontro con il Pdl marsicano. «Stiamo procedendo a nuove assunzioni» ha chiarito Silveri. «L'attività neurochirugica viene espletata prevedendo prevedendo un'articolazione con una sola unità operativa complessa operante negli ospedali dell'Aquila e di Avezzano. Resta definito che ad Avezzano l'attività sarà ad indirizzo neurotraumatologico e spinale. Una soluzione che consentirà, non appena espletati i concorsi programmati per l'assunzione di medici, di iniziare il lavoro. Qualora il modello adottato dovesse mostrare criticità, articoleremo in modo diverso l'organizzazione». Uno scontro che ruota, insomma, sulla dipendenza dall'Aquila della Neurochirurgia di Avezzano.

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