SULMONA

Associazione scrive al Ministero: "Annullare l'ok al gasdotto dei terremoti"

La richiesta del Gruppo d'intervento giuridico nell'istanza depositata a Roma

SULMONA. Annullare l'efficacia dei decreti ministeriali del 16 maggio 2011, che hanno dato giudizio positivo al progetto di gasdotto "Rete Adriatica", tronco Foligno-Sestino, e tronco Sulmona-Foligno. Lo ha chiesto questa mattina l'associazione ecologista Gruppo d'intervento giuridico (GrIG) al ministero dell'Ambiente e sicurezza energetica e al ministero della Cultura.

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Ciò perché il gasdotto, dal costo di 2,4 miliardi di euro, che dovrà essere realizzato dalla Snam, "è il ben noto 'gasdotto dei terremoti', visto che il tracciato assurdamente prescelto riesce, oltre che a provocare un immane scempio ambientale sull'Appennino, a interessare buona parte delle zone a maggiore rischio sismico a livello europeo" scrive il gruppo nell'istanza depositata sul tavolo del Ministero.

"La tragica guerra in Ucraina continua a essere un pretesto: il vergognoso aumento delle bollette per gli utenti è dovuto fondamentalmente non alla carenza di gas, ma alle manovre finanziarie delle grandi società che dominano il mercato, il solo Gruppo Eni nei soli primi nove mesi del 2022 ha quadruplicato gli utili da 2,6 a 10,80 miliardi di euro. Il gas all'Italia non è mai mancato, tant'è che nel medesimo periodo del 2022 ne sono stati esportati oltre 3 miliardi e 400 milioni di metri cubi, cosa mai accaduta in passato: un quantitativo superiore a quello che il governo vorrebbe ricavare da nuove trivellazioni in mare e sulla terraferma" aggiungono dal Gruppo che ha chiesto che vengano dichiarate inefficaci, per il trascorrere del tempo, le autorizzazioni ambientali per i tronchi del gasdotto tuttora non realizzati, con tutte le conseguenze del caso.