Avezzano: coltellate alla moglie, un gesto d’impeto 

Per gli investigatori l’aggressione del cardiologo Emi alla donna non è stata premeditata. Si indaga sui motivi delle liti. Lei in rianimazione, domani i funerali di lui

AVEZZANO. Un gesto «d’impeto», scatenato da una lite in cucina, senza premeditazione. Un’aggressione seguita da un atto estremo, istintivo e per il quale ha avuto un ripensamento all’ultimo momento. È questa la ricostruzione della tragedia di via Monte Grappa, in cui ha perso la vita Vittorio Emi, 70 anni, medico cardiologo molto conosciuto in città, gettandosi dalla finestra della sua abitazione dopo aver ferito a coltellate la moglie Paola Lombardo, 65 anni, proprietaria di una profumeria in centro e candidata alle elezioni comunali.
La donna è ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Avezzano con ferite alla gola, allo stomaco e a un fianco. È stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico domenica mattina subito dopo l’arrivo in ospedale. La prognosi resta riservata ma secondo i medici la commerciante non sarebbe in pericolo di vita. Nei prossimi giorni verrà ascoltata dai carabinieri. Domani invece sono in programma i funerali del medico alle ore 16 nella chiesa di San Rocco.

leggi anche: Maria Paola Lombardo ed il marito medico Vittorio Emi Avezzano, tragedia in centro: medico accoltella la moglie-candidata e si uccide La donna è Maria Paola Lombardo, commerciante, ricoverata in Rianimazione in ospedale; lui Vittorio Emi sarebbe tra poco andato in pensione. I carabinieri ricostruiscono gli attimi precedenti alla lite violenta

IL MOVENTE. L’aggressione, secondo gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia di Avezzano, è avvenuta all’interno del tinello a seguito dell’ennesima lite riguardante questioni familiari. Vicende su cui stanno indagando gli inquirenti e che avevano provocato, secondo alcune testimonianze, uno stato di forte malcontento al medico di base avezzanese. Discussioni, riguardanti la gestione familiare, che a quanto pare andavano avanti già da tempo ed erano diventate sempre più frequenti.

Il CAMBIAMENTO. Una persona pacifica, serena, sempre affabile e anche loquace. Così viene descritto Emi da chi lo conosceva. Negli ultimi tempi però c’era stato un cambiamento in lui. Secondo molti testimoni, infatti, era diventato sfuggente, meno disposto alla conversazione, non scontroso, ma sicuramente più introverso. Come se qualcosa lo preoccupasse.

LA SCENA DEL CRIMINE. Una scena agghiacciante quella trovata domenica da soccorritori e inquirenti. A terra c’erano tre coltelli e diverse macchie di sangue. Due dei coltelli, secondo la ricostruzione, sarebbero stati utilizzati per il ferimento della Lombardi. Ciò dimostrerebbe che si sia trattato di una situazione concitata, con una colluttazione all’interno della piccola stanza. I coltelli sono stati presi tutti all’interno dello stesso cassetto della cucina. Probabilmente i primi due sono sfuggiti dalle mani di Emi proprio a causa dell’agitazione. Momenti convulsi che solo alla culmine della lite hanno portato al ferimento di Paola Lombardo.

I FENDENTI. Il medico avrebbe colpito alla cieca. Se fosse stato determinato, lucido, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe potuto facilmente bloccare la moglie all’interno del tinello e per lei non ci sarebbe stato scampo. Invece, con ogni probabilità, fuori di sé, quando ha sferrato i colpi non lo ha fatto con lucidità. Lei è anche riuscita a bloccarlo, cercando rifugio dalla vicina di casa Lora Cipollone, direttore sanitario dell’ospedale di Avezzano. Le ferite riportate da Paola Lombardo, tra l’altro, sono risultate in punti del corpo lontani l'uno dall’altro. Una era allo stomaco, una al fianco sinistro e una alla gola.

IL RIPENSAMENTO. Un altro particolare che ha colpito l’attenzione degli inquirenti è il fatto che il medico non è salito direttamente sul davanzale, per poi gettarsi da lì. Ha invece scavalcato, si è girato di schiena scendendo sul segnapiano. Per non lanciarsi subito nel vuoto, in un tentativo maldestro si è appeso al davanzale con le braccia, appoggiandosi con la punta dei piedi al gradino del marcapiano largo solo due centimetri. Quando i piedi non gli hanno retto più, il peso si è scaricato sulle mani che poco dopo hanno ceduto, facendolo cadere nel cortile della palazzina.

LE INDAGINI. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Ugo Timpano che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio. Le indagini sono dirette dal nuovo capitano della Compagnia dei carabinieri di Avezzano, Luigi Strianese. Si sta cercando di approfondire i reali motivi che hanno portato alla lite da cui è poi scaturita l’aggressione e, di conseguenza, il gesto estremo. Determinante sarà la testimonianza della Lombardo, ricoverata all’ospedale di Avezzano in prognosi riservata.
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