Avezzano, mensa a 1 euro in ospedale per oltre mille dipendenti

Servizio in vigore dal primo giugno, vale soltanto per chi ha timbrato il cartellino I sindacati: «È una scommessa vinta, migliorerà la qualità della vita di molti»

AVEZZANO. Un pasto a 1 euro per oltre mille dipendenti dell’ospedale e della Asl di Avezzano. La rivoluzione scatterà dal primo giugno con l’apertura della mensa dell’ospedale. Un servizio atteso da anni, gestito dalla Essebì dell’imprenditore Berto Savina, la stessa società che distribuisce i pasti ai ricoverati. Soddisfatti anche i sindacati, tanto che la Uil parla di «scommessa vinta» dopo «tre anni di lavoro portati avanti con l’azienda tra difficoltà e resistenze».

Quindi dal mese prossimo, il dipendente dell’ospedale, durante la regolare attività lavorativa, potrà scendere nella sala mensa insieme ai colleghi per consumare un pasto completo: primo, secondo, contorno, frutta e acqua. Tutto questo alla simbolica cifra di 1 euro. La differenza, che non è stata ancora quantificata in dettaglio, la sborserà l’azienda. Ancora in via di quantificazione il costo del pranzo per il personale che non è in servizio: coloro che per esempio si apprestano a cominciare il turno ma non hanno timbrato il cartellino. A loro non viene preclusa la possibilità di usufruire della mensa, ma il prezzo del pasto sarà più alto.

Il servizio sarà fruibile anche dai dipendenti dei presidi ospedalieri di Tagliacozzo e Pescina. Il pranzo è servito per un migliaio di persone, ma oltre alla ristorazione vera e propria ci sarà di più.

Per l’azienda sanitaria sarà «innalzata la qualità della vita di tutti coloro che lavorano in ospedale».

A causa dei continui tagli imposti dal governo nel settore sanità, nelle corsie ospedaliere il personale è ormai ridotto all’osso ed è solo grazie ai grandi sacrifici dei lavoratori che il sistema consente di erogare i servizi. La mensa permetterà ai dipendenti di ottimizzare i tempi e quindi rendere di più e con maggiore efficienza.

«Per centinaia di persone che lavorano all’ospedale di Avezzano», commentano Antonio Ginnetti, Fabrizio Truono e Antonio Conte, dirigenti sindacali della Uil-Fpl, «come già avviene per i lavoratori del San Salvatore dell’Aquila, la situazione lavorativa migliorerà grazie a un obiettivo che, dopo tanti sforzi, siamo riusciti a centrare e a concretizzare con la collaborazione della Asl».

«È stata una scommessa vinta», dichiara Ginnetti, «portata avanti tra non poche difficoltà burocratiche, ma soprattutto per quelle legate all’ubicazione dei locali».

Per i lavoratori marsicani quindi si tratta di un grande passo avanti, ma la stessa cosa non possono dire quelli di Sulmona e Castel di Sangro.

Si stanno studiando soluzioni, intanto, per garantire un servizio mensa anche ai familiari dei pazienti.

Pietro Guida

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