i controlli

Avezzano, scoperti e arrestati due ladri di biciclette

Nei guai un uomo di Luco e il complice di Capistrello, il furto negli studi di un medico e di un avvocato di Avezzano

AVEZZANO. A fermare i ladri di biciclette, prima dell’arrivo di una legge specifica, ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Avezzano. Ieri pomeriggio i militari guidati dal capitano Enrico Valeri hanno portato a termine un’operazione avviata lo scorso settembre, quando dagli studi dell’avvocato Giovanni Fedele e del fratello medico Alessandro sono sparite tre bici per un valore di circa 2mila euro. Le telecamere disseminate in città hanno permesso di dare un volto agli autori del raid. Che da ieri hanno anche un nome. Si tratta di Vinicio Castellani, 48 anni, di Luco dei Marsi, e di Guglielmo Pizzi Scatena, di due anni più giovane, residente a Capistrello. Sono stati bloccati nei pressi della stazione ferroviaria di Avezzano con l’accusa di furto aggravato. I carabinieri li cercavano dopo avere ricevuto l’ordinanza firmata dal gip del tribunale, Francesca Proietti. L’inchiesta è coordinata invece dal sostituto procuratore Guido Cocco. Il colpo era stato messo a segno negli studi dei due professionisti, in via Lolli ad Avezzano, lo scorso settembre. Decisive sono state anche alcune testimonianze. I due sono difesi dall’avvocato Vincenzo Retico. Le bici sono state recuperate.

In questi giorni si discute su una proposta di legge per installare appositi microchip dentro ai telai delle bici per fermare i furti. Se venisse approvata, sarebbe la prima normativa nazionale del suo genere contro i ladri di biciclette. L’obiettivo è contrastare il fenomeno dei furti dei mezzi a due ruote senza motore, 320mila in media ogni anno secondo i dati della Federazione italiana amici della bicicletta, per un danno economico stimato attorno ai 150 milioni di euro. Il ddl è stato depositato dal deputato del Movimento 5 Stelle Paolo Bernini, con la consulenza delle associazioni italiane legate al mondo del ciclismo (Fiab, Ancma, Salvaciclisti, Paolo Pinzuti di Bike Italia) e di alcuni rappresentanti istituzionali.

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