Bancarotta, in quattro nei guai 

Chiesto il processo per i gestori della società edile Geas. Tutti assolti per la cooperativa Stigea

L’AQUILA. La procura della Repubblica ha chiesto il processo a carico dei quattro imprenditori in relazione al fallimento della loro ditta, la Geas appalti srl. Nel mirino, con accuse ancora tutte da dimostrare, ci sono Giuseppe e Giampiero Barattelli, Antonietta Micantonio, Enrico Capannolo, tutti residenti tra Pizzoli e Arischia. Essi, in concorso tra loro, sono sospettati di bancarotta fraudolenta. Avrebbero distratto, secondo l’accusa, o dissipato dei beni che, per legge, spettano ai creditori dell’azienda. In qualche modo sarebbero spariti oltre 300mila euro. Inoltre, sarebbero stati ceduti dei beni mobili per i quali non ci sarebbe stata una contropartita. Come avviene sempre in reati di questa natura, non sarebbero state tenute in maniera corretta le scritture contabili previste dalla legge. Inoltre, sono contestate delle operazioni finanziarie, una anche abbastanza cospicua, che sarebbero servite solo ad aggravare la situazione contabile, poi divenuta irrimediabile. Contestata anche la redazione di un bilancio nel quale non sarebbero state iscritte delle perdite. Il tutto a fronte del reato di bancarotta semplice. Si tratta di fatti che si sono protratti fino al 2016 quando c’è stata la dichiarazione di fallimento. La richiesta di processo è stata avanzata dal Pm Fabio Picuti e verrà valutata dal giudice per le udienze preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella che ha rinviato l’esame per delle omesse notifiche. Gli accusati sono difesi dagli avvocati Paolo Baiocchetti e Ubaldo Lopardi.
Sempre in tema di bancarotta, nei giorni scorsi il tribunale, (presidente Marco Billi) ha assolto quattro persone con formula piena: erano accusate di aver manipolato i bilanci della società cooperativa Stigea, poi fallita, con lo scopo di penalizzare i creditori. Veniva tra l’altro contestata la dichiarazione di una perdita di esercizio di poche migliaia di euro mentre, per l’accusa, la somma era enormemente maggiore. Sta di fatto che il collegio ha assolto gli imputati che a vario titolo facevamo parte del Cda: Lucio Benedetti, Vito Benedetti, Michele Argentieri, Carlo Bonomo. Nel corso del giudizio gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Carlo Benedetti e Lorenzo Cappa. L’accusa era stata sostenuta dall’ex procuratore capo Fausto Cardella.
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