Barete, consegnate le case di legno

Il villaggio provvisorio è stato realizzato in due mesi e mezzo

BARETE. Un mazzo di chiavi ben strette nella mano destra e nell’altra una bottiglia di spumante per brindare alla nuova casa. Fabian Bafile, originario di Buenos Aires, è stato il primo ad entrare in uno dei 16 moduli abitativi provvisori (Map) che compognono il nuovo villaggio di Barete. I Map, di dimensioni varie in base ai nuclei familiari destinatari sono stati consegnati ieri, in una cerimonia che ha visto il vice capo Dipartimento della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis.

Il complesso è stato realizzato in due mesi e mezzo. «Si tratta del primo villaggio realizzato interamente con fondi del Governo», ha detto il sindaco di Barete, Leonardo Gattuso. «Per noi è stata una bella esperienza, in cui abbiamo avuto il pieno supporto logistico dalla Protezione civile, ma siamo stati liberi di decidere lottizzazione, piano volumetrico, disposizione e tipologia delle abitazioni». Il villaggio, insieme ad altri 5 alloggi completati con l’intervento della Protezione civile, copre tutte le esigenze abitative di Barete». La cerimonia, a cui ha partecipato anche il prefetto Franco Gabrielli ha registrato l’entusiasmo degli abitanti del piccolo comune. Primi fra tutti il signor Bafile, sua moglie Carina Lorenzatti e i quattro figli Antonella, Tomas, Luciano e Valerio. «Siamo entusiasti dell’impegno del Comune», hanno detto i coniugi più volte, «che ci ha permesso di avere una casa».

COLLABORAZIONE. «Il sistema di lavori che stiamo conducendo nel cratere sismico dimostra che il meccanismo della Protezione civile non è calato dall’alto, ma vede il pieno coinvolgimento degli enti locali», ha detto Bernardo De Bernardinis, a margine dell’inaugurazione. «Si tratta del primo complesso realizzato secondo le indicazioni del Comune, secondo un modello che vede la piena collaborazione con l’amministrazione, e per amministrazione intendo tutto, dal governo agli enti locali». De Bernardinis risponde così alle polemiche sulla necessità di maggiore autonomia degli enti locali nella ricostruzione.

RITARDI. Tolleranza zero sui ritardi nella consegna dei lavori delle costruzioni antisismiche, o dei moduli ad uso scolastico da parte delle ditte incaricate. Così De Bernardinis ha ribadito che «chi fallisce qui non avrà più rapporti con le amministrazioni pubbliche. È questo», ha aggiunto, «l’unico”bastone” a nostra disposizione: le imprese che si comportano bene continueranno ad avere rapporti con noi, quelle che non lo fanno, verranno radiate non solo dalle nostre liste ma da quelle di qualsiasi altra amministrazione», mentre il sottosegretario Guido Bertolaso, da Firenze ha rilanciato il”modello Abruzzo”. «Abbiamo dimostrato che la Protezione civile è una grande realtà che stupisce anche all’estero».