Blitz nelle baraccopoli dei disperati in 30 vivevano tra sporcizia e degrado

Ricoveri di fortuna privi dei più elementari servizi ingienici. Baracche nascoste tra la vegetazione, panchine trasformate in giacigli. Un girone dell'inferno, ma il solo riparo possibile per quel gruppo di disperati

L'AQUILA. L'operazione è scattata ieri all'alba e ha portato alla luce situazioni di estremo degrado. Campi abusivi, con giacigli più che sporchi, dove gli agenti di polizia hanno trovato una trentina di immigrati. Diversi i campi "visitati" e sgomberati dagli agenti della squadra mobile e delle volanti. Arrestato un immigrato, un marocchino di 39 anni, che non aveva rispettato un precedente foglio di via emesso dalla questura di Torino. Un romeno è stato, invece, denunciato per non aver ottemperato al rimpatrio con foglio di via obbligatorio emesso un mese fa dalla questura dell'Aquila. Gli altri stranieri sono risultati in regola con la normativa sul soggiorno, ma di questi solo 6 hanno un contratto di lavoro. Per 15 di loro scatterà il rimpatrio, con divieto di fare ritorno all'Aquila per i prossimi tre anni.

Ricoveri di fortuna - a piazza d'Armi, in via della Croce rossa, lungo viale della Stazione e in via Di Vincenzo - privi dei più elementari servizi ingienici. Baracche nascoste tra la vegetazione, panchine trasformate in giacigli, spogliatoi del campo sportivo privi di luce e coi bagni divelti, cantine di palazzi pericolanti. Un girone dell'inferno, ma il solo riparo possibile per quel gruppo di disperati. Decine gli agenti impegnati nell'operazione. A piazza d'Armi, l'impianto sportivo che ha ospitato la più grande tendopoli della città e ora in attesa degli interventi di risistemazione, gli immigrati sono stati sorpresi a dormire negli spogliatoi, nella vecchia casetta del custode, e persino nelle docce e sulle panchine del campo di calcio. Sempre a piazza d'Armi sono stati occupati anche un garage di lamiera e una rulotte, rimasta in zona dai tempi del campo di accoglienza.

Una tenda era nascosta lungo il viale della Stazione, tra alberi e sterpaglie, a ridosso delle antiche mura della città. Fuori della tenda, in bella vista, un paio di scarponi da muratore. In via Di Vincenzo a poche decine di metri dalle case era nato addirittura un piccolo villaggio di romeni. Baracche con tende alle pareti e luce elettrica garantita da un gruppo elettrogeno. Sempre in via Di Vincenzo, alcuni immigrati si sono introdotti nelle cantine dei palazzi ancora disabitati. Lì sono riusciti a recuperare qualche coperta e vecchi materassi da poter utilizzare per la notte. Nei pressi di viale della Croce rossa, infine, la polizia ha scoperto alcune auto, nascoste tra la vegetazione, attrezzate per la notte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA