Pescina

Bracciante ferito a una gamba e abbandonato davanti all’ospedale

20 Maggio 2025

La denuncia della Flai-Cgil, che annuncia iniziative. Il giovane magrebino era irregolare sul territorio Un mezzo agricolo gli tagliò un arto. «È stato lasciato da solo. Abbiamo richiesto e ottenuto l’asilo»

PESCINA. È stato lasciato davanti al presidio sanitario di Pescina. Con una gamba lacerata da uno dei mezzi agricoli impiegati durante la raccolta delle carote. «Abbandonato così, senza che nessuno lo abbia più cercato per assicurarsi delle sue condizioni di salute». I dettagli della vicenda arrivano dalla Flai-Cgil della provincia dell’Aquila. L’accaduto è storia recente. Che racconta l’ennesimo caso di sfruttamento e di lavoro nero sui campi del Fucino. Aggravato dall’episodio di un infortunio drammatico durante la manovalanza sui terreni agricoli.

La vicenda

L’uomo, di origini magrebine, era partito dalla Turchia, a piedi, alla volta dell’Italia. Arrivato nella Marsica con mezzi di fortuna, dopo settimane di viaggio. «È stato ingaggiato per circa tre mesi. Una macchina in movimento lo ha ferito a un arto. Ha cominciato a perdere sangue, è stato caricato in auto e trasportato a Pescina, Poi fatto scendere, da solo. Nessuno lo accompagnò. Non parla italiano. Non sapeva cosa fare, era spaventato. È entrato nei locali dell’ospedale ed è stato immediatamente trasferito al pronto soccorso di Avezzano. I medici lo hanno sottoposto a intervento chirurgico e rimesso in sesto. Fortunatamente l’incidente non ha avuto conseguenze fatali», fa sapere il sindacato.

i risvolti

«Quei tre mesi di lavoro non gli sono mai stati pagati», aggiungono dalla Flai Cgil. Il giovane era irregolare sul territorio. L’ospedale ha fatto partire una prima denuncia relativamente all’accaduto. Ricostruito grazie all’aiuto di un interprete. Quindi l’intervento della Cgil, che ha preso in carico la vicenda. «Una storia aberrante. Per prima cosa abbiamo presentato richiesta di asilo per questo ragazzo. Quando lo abbiamo incontrato era in compagnia di un amico che si è offerto di tradurre la lingua, così che potessimo parlare con lui. Ci è sembrato un uomo profondamente segnato. Impaurito. Molto abbattuto. Ci ha raccontato la sua storia, fatta di povertà, di fame. Da cui ha cercato di scappare. Evidentemente senza riuscirci».

le iniziative

Il sindacato preannuncia iniziative legali. «Quanto accaduto va condannato e represso. Non è possibile accettare che accadano cose come questa. Noi non ci stiamo. E agiremo di conseguenza». Nel frattempo la richiesta di asilo è stata accolta e il giovane potrà ricercare una stabilità, per lui inedita. Questa mattina incontrerà i rappresentanti del sindacato per le ultime formalità. Si cercherà di rintracciare l’azienda responsabile dell’assunzione irregolare. E sulla vicenda potrebbe essere già stata informata la questura dell’Aquila.

L’ALLARME DEL PREFETTO

Soltanto la scorsa settimana il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, in occasione di un tavolo sulla sicurezza nel territorio marsicano, a cui hanno partecipato il commissario Gaetano Del Treste, il comandante della Compagnia dei carabinieri di Avezzano Luigi Strianese e il comandante della Compagnia della Guardia di finanza di Avezzano Francesco Mattiace, aveva ribadito di tenere alta l’attenzione sul tema dello sfruttamento nel Fucino con rinnovati, periodici momenti di condivisione e raccordo tra i soggetti istituzionalmente competenti.

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