Popoli Terme

Un capello tradisce il ladro di pezzi d’auto

5 Luglio 2025

Popoli Terme: individuato grazie al Dna estratto dal filamento, è un campano che si sospetta faccia parte di una banda

POPOLI TERME. Ha rubato componenti della carrozzeria di una Fiat Cinquecento lasciando tracce di sangue sulla scena del crimine: attraverso di esse e un capello, è stato estratto il Dna e i carabinieri sono riusciti a risalire al ladro e a denunciarlo. Si tratta di un 34enne campano, già noto alle forze dell’ordine per reati simili. I militari della Stazione di Popoli Terme hanno ricostruito l’accaduto avvenuto lo scorso aprile.

A far scattare le indagini era stata la denuncia del proprietario della vettura, un uomo del posto, che aveva ritrovato i resti della sua auto e avvisato immediatamente i carabinieri. Sul posto, erano state rilevate alcune tracce ematiche e, grazie alle analisi del laboratorio del Ris, i militari sono riusciti a risalire all’identità del ladro attraverso il Dna già presente nel database delle forze dell’ordine. Nello specifico, l'autore del furto aveva lasciato un capello all'interno della vettura. Da questo elemento sono scattati i successivi accertamenti che hanno portato a dare un volto e un nome al ladro delle carrozzeria d'auto. Per il 34enne è scattata quindi la denuncia a piede libero con l’accusa di furto aggravato. Ulteriori riscontri sono arrivati dall'analisi delle telecamere di videosorveglianza collocate nella zona. Il proprietario della vettura aveva presentato una denuncia contro ignoti, facendo scattare le indagini. Secondo gli inquirenti, il 34enne può fare parte di una banda che si occupa principalmente di furti di autovetture, smontando i pezzi della carrozzeria per poi rivenderli nel mercato nero a prezzo modico.

Nel frattempo la cittadina di Popoli Terme rimane dei ladri. Nei giorni scorsi i “topi di appartamento” avevano colpito nel quartiere della zona Peep due nell'abitazione di una 83enne. I ladri avevano effettuato il blitz mentre l'anziana era in casa al piano di sopra. Avevano sfondato una finestra e si erano intrufolati nell'abitazione. La donna aveva avvertito i rumori ed era scesa per controllare la situazione. Faccia a faccia con i ladri, aveva poi cominciato ad urlare, costringendoli alla fuga. Un tentato furto in fotocopia era avvenuto nello stesso quartiere e i residenti, allarmati, avevano protestato, chiedendo non solo più controlli ma anche l'installazione delle telecamere di videosorveglianza.