L’addio a Giovanna, la signora del gelato morta dopo essere stata investita da un suv

La 78enne De Rocco, vittima di un investimento avvenuto in viale Corrado IV lo scorso 24 giugno, era la figlia della titolare della “Veneta”, una storica attività lungo il corso
L’AQUILA. In un funerale raccolto e sentito i parenti e gli amici hanno salutato per l’ultima volta Giovanna De Rocco, la donna di 78 anni morta lo scorso 25 giugno dopo essere stata investita, il giorno precedente, sulle strisce pedonali in viale Corrado IV.
A celebrare i funerali padre Appio Rosi, che per l’omelia ha scelto di lasciare il microfono dell’altare e scendere tra i fedeli. Senza urlare, senza amplificazione, ha parlato dolcemente di dolore, «quando succede una cosa del genere il dolore c’è, non c’è niente da fare», ma ha anche espresso parole di fede e di speranza, mentre dall’esterno arrivava il rumore dei tuoni dell’ormai consueto temporale pomeridiano.
Forse in pochi se ne ricorderanno, ma Giovanna era molto conosciuta in città perché era la figlia della donna che per prima aveva portato il gelato all’Aquila. Quel distributore di dolcezza si chiamava “Gelateria La Veneta”, lungo il corso, e faceva il gelato come una volta, con il mastello e il cucchiaione, tecniche che oggi molte attività stanno riscoprendo per tornare a offrire quel prodotto cremoso e inimitabile.
Giovanna è morta il giorno dopo il drammatico investimento in cui era rimasta vittima sulle strisce pedonali in viale Corrado IV. Mentre attraversava, era stata colpita violentemente da una grossa auto, un suv Mercedes, con alla guida una donna 74enne ora indagata per omicidio stradale. Un impatto violentissimo: la pesante vettura aveva prodotto numerosi traumi, e un gravissimo trauma cranico che, il giorno dopo, ha portato alla morte Giovanna De Rocco.
Nel luogo dell’incidente, oltre al personale del 118, c’erano anche gli agenti della polizia municipale per i rilievi. L’autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio ha confermato che la causa del decesso era comunque da attribuire alle gravi lesioni cerebrali riportate nell’incidente.
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