Bufera per i parcheggi sulla neve

Bando da 6 milioni per dieci anni, due ditte in gara: esposto in Procura.

ROCCARASO. Neve e affari. C’è un binomio perfetto nel maxi appalto da sei milioni di euro per la gestione dei parcheggi a pagamento della località sciistica più importante del Centro-Sud Italia. Un appalto che ha scatenato feroci polemiche, sfociate in un esposto in Procura.

IL BANDO. Prevede la concessione per 10 anni - a partire dal primo dicembre prossimo - dei parcheggi a pagamento per auto, bus e camper. Un totale di 2.438 posti fra Roccaraso centro (150) e i sei piazzali di località Aremogna da dove partono gli impianti di risalita. La concessione impone anche lo spazzamento neve nelle aree parcheggio. Al disciplinare di gara europeo, che porta la firma dell’ingegnere Nicolino D’Amico, hanno risposto dodici ditte. Due quelle rimaste in gara dopo la «scrematura» della commissione.

CHI SONO. La prima è la società consortile Mobilità & Parcheggi (M&P) dell’Aquila, nata dalla fusione dell’aquilana Geser e della chietina Ecoesse. Attualmente gestisce i parcheggi a Pescara, Chieti e Teramo. Si avvale della collaborazione di alcune ditte esterne. L’altra società in gara è la Undis spa di Sulmona, specializzata nello smaltimento e nella depurazione delle acque reflue. La Undis ha risposto al bando avvalendosi della consulenza di una ditta che gestisce i parcheggi a Torre del Greco (Napoli). Queste società, per la commissione, sono in possesso dei requisiti richiesti. Si aggiudicherà l’appalto chi avrà presentato «l’offerta tecnica» migliore, in base a punteggi che vanno da 2 a 30.

LA POLEMICA. Ancora una volta coinvolge Roccaraso, un appalto, la giunta comunale. Stavolta l’hanno innescata i gestori degli impianti di risalita dell’Aremogna. Che contestano la decisione adottata dal Comune di privatizzare i parcheggi a pagamento. I gestori avrebbero voluto amministrare le strisce blu per proprio conto. Le polemiche attorno al maxi appalto da sei milioni di euro hanno portato a presentare anche un esposto alla Procura di Sulmona. Denuncia nella quale verrebbero evidenziati criteri troppo selettivi che avrebbero portato all’esclusione di gran parte delle ditte in gara (come il fatturato d’impresa dal 2006 al 2008 non inferiore a tre milioni di euro o il fatturato specifico relativo al settore parcheggi non inferiore a un milione e mezzo).

LE BUSTE. Saranno aperte a giorni. Chi si aggiudicherà la concessione per i prossimi dieci anni avrà i proventi derivanti dalla gestione delle aree sosta e il 20 per cento dei proventi derivanti dalle multe elevate dagli ausiliari del traffico (anche questi gestiti dalla ditta aggiudicatrice). Avrà anche i proventi derivanti dalle pubblicità per una superficie massima di duecento metri quadrati.

E AL COMUNE? Andrà un canone annuo di 50mila euro (aumentato della percentuale offerta in sede di gara). E la società che si aggiudicherà l’appalto dovrà eseguire una serie di opere: ampliamento della bretella tra il piazzale Pizzalto e la strada principale; ampliamento del piazzale seggiovia Pizzalto (500 posti); ampliamento della bretella tra piazzale Gravare e Regionale 437; ampliamento del piazzale sciovia Orsacchiotto (73 posti). Opere da completare entro il 2011.

LE TARIFFE. Con la nuova gestione sarà in vigore anche un nuovo piano tariffario. Verrà ritoccata la tariffa giornaliera per gli sciatori che lasceranno la propria auto nelle strisce blu (l’ultima variazione, come specificato dal Comune, risale a sei anni fa): dagli attuali 3,50 euro si passerà a 4 euro. Quasi diecimila euro al giorno nei giorni dei pienoni. Un vero affare sulla neve.