Cade nella buca, gravissimo un ciclista 

Schianto a Campo Imperatore davanti a centinaia di persone. Gli amici: manca un presidio medico fisso sul Gran Sasso

L’AQUILA. Un grave incidente, l’ennesimo a causa di una buca nella quale è caduto un ciclista di Cepagatti, si è verificato nella tarda mattinata di ieri sulla strada per Campo Imperatore, in questi giorni preso d’assalto dai turisti. Un incidente che ha richiamato l’attenzione di centinaia di persone che erano in montagna, e ha scatenato decine di commenti su Facebook.
Infatti ci sono delle aspre polemiche sui soccorsi, come pure sulla gestione del turismo montano e sulla viabilità. In ospedale, in gravi condizioni e con decine di punti di sutura in più parti del corpo, si trova A.R., poco più che 50enne, il quale era insieme a un altro gruppo di ciclisti. «Ci stavamo accingendo a tornare a casa», racconta Fabrizio Orlando, in passato ciclista a livello agonistico nel Pescarese e ora allenatore dei giovani, «quando il nostro amico è caduto a causa di una buca e ha perso l’equilibrio nonostante la sua esperienza sulle due ruote. Si è fatto davvero male e ha riportato traumi in più parti del corpo e in faccia. Siamo indignati per quanto avvenuto soprattutto per il fatto che in una zona dove ieri si trovavano migliaia di persone non c’era nemmeno un’ambulanza. Eppure, per poter parcheggiare lì, la gente paga ma a fronte dei soldi che entrano non c’è una postazione di soccorso fissa in una giornata nella quale si sapeva che ci sarebbe stato un grande afflusso. Per poter essere soccorso a dovere il nostro amico, tra forti dolori e con il volto insanguinato, ha dovuto attendere prima di essere prelevato dall’elicottero del 118. Siamo in apprensione, visto che non sappiamo le sue condizioni. Ora è in ospedale accudito dalla famiglia poi giunta all’Aquila. Forse sarà operato».
Arriva un’altra testimonianza. «Fila di auto bloccate di alcuni chilometri mentre sfrecciano centinaia di moto e ciclisti incuranti. C’è qualcosa di sbagliato», ha commentato l’aquilano Massimo Prosperococco, «nel turismo mordi e fuggi del Gran Sasso».
Non finisce qui, visto che gli altri ciclisti di Cepagatti hanno scattato delle foto che saranno esibite in tribunale. Infatti il caso avrà una coda giudiziaria almeno sotto l’aspetto risarcitorio per i traumi riportati dal ciclista e per la bici distrutta.
Questa sarà l’ennesima controversia per danni contro il Comune che è subissato da contestazioni di questo genere a causa di strade sconnesse sull’intero territorio.
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