E in provincia ci sono ancora 8.000 addetti in cassa integrazione

Cancellati 5.600 posti di lavoro

OCCUPAZIONE A soffrire in misura maggiore è il settore dei servizi I sindacati: «Ogni giorno riceviamo gente disperata»

L’AQUILA. «Il lavoro è uno dei quattro pilastri, insieme a case, scuole e università, su cui far ripartire la vita economica e sociale nel territorio colpito dal sisma». Tutti concordi, amministratori, Protezione civile, governo. Ma dopo un anno quella che manca è proprio la quarta gamba: nel cratere nel primo trimestre 2010 le ore di Cig sono aumentate del 423 per cento sul 2009, soprattutto nei servizi.

Ripresa con il lavoro.
I sindacati lo vanno dicendo da tempo: va bene pensare alla ricostruzione, ma senza lavoro non si riparte. Sui numeri della crisi non c’è accordo: c’è chi, come l’assessore regionale Paolo Gatti, parla di ripresa - facendo scendere a 2000 i lavoratori ancora in cassa integrazione in deroga - e chi invece, come il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti, ritiene la ripresa ancora lontana: «Al 31 dicembre 2009 erano 3550 i lavoratori che usufruivano della Cig in deroga, quella per capirci legata al sisma.

E se andiamo a vedere i dati forniti dall’Inps regionale riguardo al primo trimestre del 2010, la situazione è ancora gravissima, nel territorio del cratere, soprattutto per il settore dei servizi. Ogni giorno, nelle nostre sedi riceviamo persone disperate perché senza lavoro. In realtà», sottolinea Trasatti, «finora non è stato messo in campo nessuno strumento operativo per aiutare la ripresa produttiva. Servono risorse per il territorio, occorre finanziare i contratti di programma, agevolare l’arrivo di nuove imprese, dirottare verso il lavoro parte dei fondi destinati alla ricostruzione».

I numeri. Nel primo trimestre del 2010 le ore totali di cassa integrazione (tra ordinaria, straordinaria e in deroga) sono aumentate del 423,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare sono state utilizzate nel cratere 1.190.074 ore di Cig, di cui ben 741.260 (circa il 70 per cento) nel settore dei servizi.

Quindi non c’è solo l’emergenza dovuta al sisma: anche il ricorso alla cassa ordinaria e straordinaria è cresciuto: da circa 170mila ore nel primo trimestre del 2009 siamo arrivati a circa 300mila nel primo trimestre del 2010. In tutto, secondo la Cgil, sono ancora circa 8000 i lavoratori cassintegrati nel cratere e nell’intera provincia dell’Aquila nel 2009 sono stati persi circa 5600 posti di lavoro.

Le aziende. Nel comprensorio aquilano tutte le fabbriche hanno ripreso l’attività produttiva, ma molte mettono i lavoratori in cassa integrazione. Alla Vibac (150 posti) è stata prorogata di altre tre settimane la cassa integrazione. Il personale della Thales Alenia Space e della Selex - risultate inagibili - è temporaneamente ospitato in altri siti. Hanno chiuso Transcom, di cui parte degli operatori è stata assorbita da Ecare e quelli rimasti si accingono a ripartire (vedi articolo a fianco), e Tils, i cui dipendenti, in attesa della nuova sede, lavorano a Roma.

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