CORONAVIRUS

Cantieri edili aperti ovunque, ma non all'Aquila: prima i tamponi

L’Ance allestisce una tensostruttura a Collemaggio per i prelievi: 500 al giorno al personale delle aziende

L’AQUILA. Gru ferme e cantieri vuoti. Mentre l'edilizia si è rimessa in moto in tutta Italia, nel più grande cantiere d'Europa gli operai sono rimasti a casa. Ancora in cassa integrazione. All’Aquila ieri la ricostruzione non è ripartita, tranne per qualche ditta che viene da fuori regione e ha scelto di riaprire i cantieri nonostante l'ordinanza del sindaco, Pierluigi Biondi, che impone entro 14 giorni un monitoraggio a tappeto degli operai, con tamponi obbligatori per tutti.

Senza tamponi, non si può lavorare. O meglio, il margine di due settimane lasciato dal Comune non ha convinto la maggior parte delle imprese, che ha preferito non rischiare e riavviare le lavorazioni solo con certificazioni anti-Covid alla mano.

Nel pomeriggio, dopo un vertice Ance-Asl, è arrivata la comunicazione ufficiale: da domani è operativo il Centro prelievi di Collemaggio, in grado di effettuare 500 tamponi al giorno, poi processati dall'Istituto zooprofilattico di Teramo.
Ma la polemica non si ferma. (m.p.)

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