Cardinale Petrocchi in lizza per la Fabbrica di San Pietro 

Circola una nuova ipotesi di una chiamata a Roma da parte di Papa Francesco Il pontefice potrebbe nominarlo arciprete della patriarcale basilica vaticana 

L’AQUILA. Petrocchi in Vaticano come arciprete della basilica di San Pietro. Questa l’ultima indiscrezione in ordine di tempo, che sta circolando con insistenza da alcuni giorni negli ambienti ecclesiastici, anche Oltretevere, circa il futuro del cardinale arcivescovo dell’Aquila, che Papa Francesco potrebbe chiamare presto a Roma nell’ambito del completamento della riforma della Curia romana, progetto avviato fin dall’inizio del suo pontificato. I disegni del pontefice potrebbero dunque anticipare la partenza di Petrocchi, che ha dilatato fino al 29 marzo 2023 – proprio in funzione dei suoi aumentati impegni da cardinale – la visita pastorale in tutte le 148 parrocchie ricomprese nel territorio dell’arcidiocesi.
COSA FA L’ARCIPRETE. L’arciprete della basilica vaticana è il massimo responsabile dell’attività di culto e pastorale della basilica. La carica dell’arciprete è antichissima ed è riservata a un porporato. Dal 31 ottobre 2006 l’incarico è nelle mani del cardinale Angelo Comastri – già delegato pontificio per il santuario mariano di Loreto Marche – che è anche, contestualmente, presidente della Fabbrica di San Pietro e vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano. Dal 1991, abolita la figura del vescovo sacrista di sua santità, che dalla creazione dello Stato Vaticano nel febbraio del 1929 era anche vicario generale per la Città del Vaticano, i suoi compiti sono stati assegnati proprio all’arciprete della basilica vaticana. Le indiscrezioni, ovviamente, non chiariscono se il triplice incarico di Comastri passerà così com’è nelle mani di Petrocchi, oppure se gli incarichi verranno scorporati e ridistribuiti. Il porporato originario di Venagrande (Ascoli Piceno) negli ambienti vaticani è conosciuto, oltre che per lo zelo pastorale e come professore di filosofia, pedagogia e psicologia, per essere un ottimo amministratore.
LE CHIAVI DELLA CASSA. Proprio quest’ultimo aspetto, che risale ai tempi del ministero affidatogli nella diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno (1998-2013) lo ha portato all’Aquila, dove ha avviato una profonda razionalizzazione delle spese, con la consulenza di uomini di sua stretta fiducia. Quindi, oltre alla cura spirituale, potrebbe essere chiamato anche e soprattutto a operare nella Fabbrica di San Pietro, per gestire il complesso meccanismo delle opere necessarie per la manutenzione edile e artistica della basilica, oltre alla disciplina interna dei custodi e dei pellegrini.
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