Caro affitti in centro i commercianti scrivono al sindaco

Donatelli (Ascom): bisogna evitare la chisura dei negozi Rossi (Confesercenti): importante la sinergia sui prezzi

AVEZZANO. Caro affitti in centro, i commercianti lasciano le strade intorno a piazza Risorgimento e le associazioni di categoria si appellano agli amministratori. Le saracinesche dei negozi del centro continuano ad abbassarsi giorno dopo giorno e le attività storiche si allontanano dalle strade principali per trasferirsi in piccoli vicoli limitrofi.

Il fenomeno, sempre più in crescita, è dovuto al caro affitti che nell'ultimo semestre è cresciuto anche del 20-30 per cento. Le associazioni che tutelano i commercianti hanno esaminato da vicino questo problema e hanno scritto al sindaco Gianni Di Pangrazio per chiedergli di intervenire ed eventualmente dettare delle regole per limitare la lievitazione delle pigioni.

«Qualche mese fa i proprietari di attività commerciali del centro ci hanno segnalato questo fenomeno», ha spiegato Roberto Donatelli, presidente della Confcommercio provinciale, «dal momento che la situazione è peggiorata negli ultimi mesi e gli affitti sono continuati a salire abbiamo chiesto aiuto agli amministratori comunali perché se continuiamo così si rischia la morte delle piccole attività commerciali».

Se prima per affittare un negozio di 100 metri quadrati in centro si sborsavano dai 2mila ai 2mila e 500 euro al mese, oggi si può arrivare addirittura a 4mila euro.

Questo aumento ha portato alcune attività commerciali ad abbassare definitivamente la serranda, altre, invece, a trasferirsi in delle strade parallele a via Corradini, via Garibaldi o corso della Libertà dove i prezzi sono meno cari. «Ora con la stangata dell'Imu», ha continuato Donatelli, «sarà ancora più difficile poter porre dei paletti sulle locazioni perché l'aliquota per le attività commerciali è stata aumentata. Temiamo che questi aumenti possano far crescere ancora di più la pigione non solo in centro ma anche in periferia. Nell'ultimo semestre abbiamo visto diversi i negozi chiudere e non riaprire anche a causa del caro affitti. Dobbiamo cercare di salvaguardare il tessuto della nostra economia locale in qualsiasi modo».

Se da una parte c'è chi aumenta, in linea anche con il caro vita dovuta alla crisi, dall'altra c'è chi invece tende a contenere gli affitti per assicurarsi un'entrata senza rischiare di dover rimanere a bocca asciutta. «Ci sono diversi casi in centro di proprietari che», ha sottolineato Carlo Rossi direttore di Confesercenti, «visti i tempi, preferiscono non alzare il prezzo della pigione e assicurarsi un fisso al mese. Come Confesercenti avevamo dato il nostro assenso al tavolo di lavoro che l'amministrazione comunale aveva proposto per monitorare il caro affitti con associazioni di categoria e rappresentanti dei proprietari dei negozi. Grazie a questa sinergia tra le parti», ha concluso Rossi che già in passato si è occupato del problema, «si potevano trovare delle soluzioni per cercare di contenere i prezzi e andare incontro a tutti. Restiamo in attesa che un'iniziativa del genere si concretizzi per il bene di tutti».

Eleonora Berardinetti

©RIPRODUZIONE RISERVATA