Carri e polentata per Sant’Antonio

18 Gennaio 2013

A Paterno si rinnova il rito. Don Renato: «La festa cementa e aggrega»

AVEZZANO. Continua la tradizione a Paterno. I carri in giro per le strade del paese suggeriscono il magico spirito di festa. È Sant'Antonio e ognuno collabora a rendere quest'atmosfera ancora più suggestiva. L'accensione e la benedizione del fuoco sono seguite dalla benedizione degli animali. Poi distribuzione dei panini e una grande polentata riuniscono tutti i presenti.

Don Renato Ciccarelli , Pensa che tradizioni come questa contribuiscano a rendere gli abitanti del paese più uniti?

«Sì, perché i valori della festa, non solo quelli religiosi, riuniscono gli abitanti del paese e c'è gente che arriva da fuori proprio per l'occasione. La festa cementa e aggrega. La gente parla intorno al fuoco ed è il momento giusto per condividere le proprie esperienze».

Con il passare degli anni queste feste stanno assumendo più un carattere pagano che cristiano. Che ne pensa?

«Sono tutte le cose belle che in mano all'uomo possono degenerare. Spesso siamo attratti dagli aspetti fragili che completano il senso della festa, però il valore fondamentale dovrebbe essere quello religioso che il santo ci proclama. Sant'Antonio è stato un santo eremita che andava alla ricerca di Dio. Oggi tutti andiamo di fretta, ci domandiamo pure chi è Dio ma non dobbiamo lasciarci contagiare dalle esteriorità».

Ci sono giovani che collaborano a preparare la festa?

«Molti ragazzi hanno improvvisato strumenti, hanno cantato e rallegrato».

Il presidente del circolo culturale Paterno 2000, Filiberto Pantoli è soddisfatto della manifestazione che prende sempre più piede: «Il circolo è stato fondato nel 1991. Visto che prima di noi c'era la compagnia di Sant'Antonio e faceva questa festa ci hanno chiesto di dare il nostro contributo».

Alessia Mammarella

Lorenza Mammarella

Alice Nardantonio

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