Casa delle donne, apertura tra abbracci e lacrime

Sede provvisoria inaugurata in attesa della ristrutturazione dell’ex orfanotrofio Valleriani: «Sarà un luogo di incontro dove poter sviluppare idee e progetti»

L’AQUILA. Abbracci, lacrime di gioia tra le donne, giunte anche da fuori città, per l’inaugurazione, ieri, della Casa delle donne. «Sono tre stanze piene delle vostre idee», ha detto commossa Valentina Valleriani del Comitato di presidenza di Terre Mutate (di cui fanno parte anche Simona Giannangeli e Loretta Del Papa), associazione che gestisce la Casa, concessa per tre anni in comodato d’uso gratuito dal Comune. Si trova in zona San Francesco, in via Colagrande 2A-2B, tre ingressi separati per tre aree: Terre Mutate e l’associazione «Donatella Tellini» costituita da Centro antiviolenza e biblioteca. Alla Tellini, scomparsa due anni fa, ieri è stato dedicato un momento di ricordo. La Casa delle donne è luogo di incontro, scambio di esperienze, laboratorio di proposte progettuali, luogo dove sviluppare iniziative aperte a tutte le donne della città. Anche all’Aquila da ieri questo luogo esiste. «Il percorso nacque quando ci chiedemmo quale poteva essere il nostro apporto alla ricostruzione, era l’ottobre 2010», ha spiegato Valleriani. «Ora c’è un luogo dove incontrarsi, condividere progetti e idee, ci auguriamo di avere qui anche molte ragazze». La gestione della struttura è a titolo volontaristico, qui si potrà chiedere aiuto in caso di abusi e violenze, si potrà trovare ascolto, si potrà consultare la biblioteca e sala lettura con quasi 5000 volumi, tra libri e riviste, di cui fanno parte l’intera raccolta della rivista “Leggendaria” e la donazione, di circa 300 volumi, del patrimonio librario della giornalista Miriam Mafai.

«Mia madre era molto legata all’Abruzzo, arrivò qui alla fine degli anni ’40 e vi svolse una parte molto importante della sua esperienza politica prima di diventare giornalista», ha raccontato Sara Scalia, figlia della Mafai. «Il legame con l’Abruzzo si è consolidato nel tempo e ci sembrava giusto fare questo omaggio. La Casa delle donne qui ha un grandissimo senso perché loro sono sicuramente la parte di popolazione a cui, dopo il 2009, è stato chiesto più coraggio e tenacia».

Tenacia che fu anche di Donatella Tellini, come ha detto Lina Faccia, presidente dell’omonima associazione: «È lei l’anima della biblioteca, l’ha costruita nel tempo ed è un patrimonio straordinario, il contenitore del pensiero e dell’elaborazione delle donne. Inoltre», ha proseguito Faccia, «è stata una delle fondatrici del Centro antiviolenza: nacque nel 2007 ed iniziammo ad operare all’Aied dove lei era presidente, lì siamo state fino ad oggi».

La Casa inaugurata ieri, nei prossimi anni troverà collocazione, definitiva all’ex orfanotrofio, accanto alla basilica di Collemaggio.

«Finalmente», ha aggiunto Valleriani, «i fondi dell’ex minitro Carfagna (destinati alla tutela delle donne) sono stati assegnati alla Provincia ed è stata deliberata con il Comune la realizzazione della sede definitiva di cui si occuperà il Provveditorato alle Opere pubbliche. Il primo tavolo tecnico ha stimato i tempi di consegna dei lavori per fine 2017. In ogni caso ora c’è un luogo, dove invitiamo tutte le donne a venire per poter usufruire di esperienze, storie, memorie, per progettare il futuro».

Barbara Bologna

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