Case e map, azioni legali contro i terremotati aquilani che non pagano

La giunta ha approvato una delibera per stanare gli “evasori” totali e parziali. L’assessore De Santis: necessario procedere al recupero forzato delle somme

L'AQUILA. Al via il recupero crediti per i morosi del progetto Case e Map. Un passaggio ormai obbligato per il Comune, che abbraccia la linea dura. Pronti anche una quarantina di sfratti, a cui ne seguiranno altri 30. Dopo la condanna della Corte dei conti, per non aver attivato azioni per il recupero delle somme, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha scritto persino al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per porre il problema delle famiglie indigenti, che non sono nelle condizioni di far fronte al pagamento del fitto. E che presto verranno sfrattati. Ma c'è una larga fascia di morosi che non rientra in questa categoria, almeno secondo i calcoli dell'amministrazione: aquilani che si rifiutano di pagare, pur potendolo fare, sostiene Cialente.

E allora, ecco scattare un nuovo provvedimento. Lo scorso 21 luglio la giunta comunale ha approvato una delibera, la 270, con cui si autorizzano «le azioni legali per il recupero dei crediti nei confronti degli assegnatari morosi di Case e Map. A seguito del sisma del 2009» si legge nel testo della delibera «sono state attuate misure intese al reperimento di alloggi del progetto Case e Map, da assegnare ai nuclei familiari privi dell'abitazione. Con l'Opcm 3945 del primo giugno 2011 è stata riconosciuta ai comuni del cratere sismico la possibilità di applicare un canone agli assegnatari degli alloggi». Il Comune, con delibera 172 del 29 dicembre 2011, ha stabilito un canone di compartecipazione, a carico degli assegnatari, delle spese di gestione e manutenzione del progetto Case e dei Map. Con un successivo atto del 2012 si è deliberato «di procedere alla riscossione, in misura proporzionale, nei confronti di ciascun assegnatario, delle spese che il Comune sostiene per i consumi di energia elettrica, acqua e gas».

«Dalle verifiche effettuate» afferma Lelio De Santis, assessore al bilancio «è emersa una grave situazione di morosità da parte di numerosi assegnatari di alloggi, che non è stata sanata nonostante i solleciti e le conseguenti ingiunzioni di pagamento, inoltrate dal settore ricostruzione pubblica». Nel capitolato speciale di concessione, sottoscritto da ogni assegnatario, è previsto il pagamento di una penale di 40 euro per ogni giorno di occupazione degli alloggi oltre il termine fissato dal Comune. «Lo sgombero e il ripristino degli alloggi» evidenzia De Santis «per morosità o perché sono venute meno le condizioni di assegnazione, comporta gravosi oneri economici per l'amministrazione. E' necessario, pertanto, procedere al recupero forzato delle somme dovute». Recupero che avverrà attraverso azioni giudiziarie nei confronti dei morosi.

Monica Pelliccione