Case lesionate, 175 ispezioni

Si amplia la mappa dei danni, città suddivisa in 6 zone d’intervento. Crepe nella chiesa del Sacro Cuore. Il sindaco Antonio Floris: «Aumenta la vendita di ansiolitici»

AVEZZANO. Il telefono dell’ufficio Urbanistica in municipio squilla ininterrottamente. Chiamano cittadini che denunciano di avere subìto danni alle abitazioni e chiedono verifiche sull’agibilità degli edifici: 75 le telefonate arrivate solo ieri - dopo l’ennesima scossa di terremoto - un centinaio quelle in una settimana. I tecnici hanno suddiviso la città in sei zone per poter soddisfare tutte le richieste e dare risposte in tempi rapidi. Sette le ordinanze di sgombero firmate finora (compresa quella del palazzo in via Croce) ma si teme che possano essercene delle altre.

I SOPRALLUOGHI. Sono 150 quelli compiuti finora dal Comune in altrettante case della città. Le richieste arrivano prevalentemente dalla zona nord, dove si trovano anche gli edifici a più piani, ma i danni maggiori sono stati riscontrati nei quartieri meno moderni (Cupello, Borgo Angizia) e nelle frazioni di San Pelino e Paterno. Ieri, nel corso di una delle ispezioni, è stata scoperta una lesione nella chiesa all’interno dell’istituto Sacro Cuore. A San Pelino è crollato il muro di un rudere, già compromesso dal sisma del 1915.

LA MAPPA. Avezzano è stata suddivisa in sei zone per agevolare il compito delle squadre di tecnici, coordinate da Massimo De Sanctis, responsabile dell’Urbanistica. La prima comprende l’ospedale, la Pulcina (167), lo stadio dei Pini e Borgo Pineta; la seconda le frazioni di San Pelino e Paterno e la borgata di Caruscino; la terza borgo Angizia, Cesolino e via Napoli; la quarta via Marcantonio Colonna, via Garibaldi, via Trara, via Nuova, la quinta Scalzagallo, Barbazzano, Cupello e tutta la zona sud; l’ultima il quadrilatero in centro compreso fra via Montello, via Monte Velino, via Roma e via XX Settembre.

AVVISO REVOCATO. Vista la gran mole di richieste di intervento, in mattinata il Comune aveva diffuso un avviso con il quale venivano bloccate tutte le ispezioni negli edifici privati. In pratica, i residenti avrebbero dovuto chiedere sopralluoghi a esperti di loro fiducia. Il provvedimento, però, è stato revocato poco dopo. «Le richieste di intervento», spiega l’architetto Mauro Mariani, responsabile del servizio edilizia dell’ufficio urbanistica, «aumentano con il passare delle ore, complici le ultime scosse di terremoto».

«NO CASI ALLARMANTI». Secondo l’assessore alla Protezione civile, Maurizio Bianchini «il crescendo di richieste di ispezioni nelle case è legittimato dalla paura. Finora non sono state riscontrate situazioni allarmanti».

UFFICI RIAPERTI. Ieri mattina sono stati riaperti gli uffici pubblici della città, compreso il tribunale. Erano chiusi dal 6 aprile.

ANSIOLITICI E PAURA. «Mai mi era capitato di prescrivere tanti ansiolitici», sottolinea il sindaco Antonio Floris, medico di professione, «c’è paura e questa paura sta spingendo la popolazione a chiedere verifiche alle abitazioni. Di certo, vanno riviste alcune situazioni in alcune zone della città, dove è necessario garantire una maggiore sicurezza».

PALAZZO INAGIBILE. Ieri c’è stata la nuova verifica al palazzo di cinque piani in via Croce, sgomberato dopo l’ordinanza del sindaco. «Lo stabile» secondo i tecnici del Comune «presenta ossidazione delle armature in acciaio e calcestruzzo apparentemente di scarsa consistenza. Questo potrebbe comportare l’instabilità dell’edificio». Ma pare che i problemi siano antecedenti al terremoto. Per precauzione sono state sgomberate le vicine abitazioni. Altre evacuazioni c’erano state a Paterno (2) e Antrosano (1).

RACCOLTA MERCI. Si moltiplicano le iniziative di solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Le Misericordie d’Abruzzo iniziano oggi la raccolta di merci non deperibili, che saranno immagazzinate nei locali dell’ex Imma al nucleo industriale di Avezzano. Per informazioni 328.1444718. Non potranno essere accettati indumenti usati.

AIUTI AL COMMERCIO. La Confcommercio della provincia, presieduta da Roberto Donatelli, ha avviato una raccolta fondi. «Invitiamo tutti gli operatori commerciali a sostenere i colleghi dell’Aquila e degli altri comuni devastati dall’evento sismico», spiega Donatelli, «contribuendo al fondo Orgoglio Abruzzo di Confcommercio aperto nella filiale di Avezzano della Bcc di Roma, in via Garibaldi». Per adesioni: codice Iban IT17B08327-40440- 000000003541. «L’importo», conclude il presidente Donatelli, «verrà totalmente devoluto in favore della ricostruzione del tessuto imprenditoriale delle aree colpite».