Centro di salute mentale: doppio trasloco in un anno

La struttura sta per lasciare anche l’edificio di via Marcante dopo lavori costosi La denuncia di Santilli (Nursind): «Uno spreco di soldi pubblici con gravi disagi»

SULMONA. Sembra non avere pace il Centro di salute mentale di Sulmona. A solo un anno dal trasferimento nella nuova sede di via Marcante ecco che l’importante servizio è chiamato a un altro trasloco. Con l’inizio dell’anno scolastico e con l’indisponibilità di alcuni edifici storici che ospitano le scuole, soggetti a interventi di ristrutturazione post-sismica, il Comune, proprietario dell’immobile, ha fatto recapitare lo sfratto immediato ai responsabili, invitandoli a trovarsi una nuova sistemazione. Una situazione al limite del paradosso che ha fatto insorgere il sindacato Nursind, per i disagi che un ulteriore trasferimento provocherà ai malati ma soprattutto per lo spreco di denaro pubblico che ha comportato e comporterà L’improvvisa decisione.

«Come al solito non ci si preoccupa di nulla quando i soldi spesi appartengono ai cittadini e alla collettività», sottolinea il responsabile regionale Nursind Antonio Santilli. «Ci troviamo davanti a uno spreco di denaro pubblico e il problema di una sede adeguata per il centro salute mentale resta ancora irrisolto». Appena un anno fa, nell’ottobre scorso, il Centro salute mentale venne trasferito dalla sede storica di viale Mazzini a via Marcante, nei pressi dell’area artigianale, edificio che per lungo tempo ha ospitato la sede del liceo Classico di Sulmona. Per adeguare i locali comunali di via Marcante l’Azienda sanitaria ha speso un’importante cifra che, sommata ai canoni d’affitto pagati al Comune, sfiora i 200mila euro. Adesso, dopo appena un anno, quella spesa e quel lavoro rappresentano solo uno spreco. «Infatti, così è scritto nel contratto stipulato tra Asl e Comune, quei locali dovranno essere riportati alla condizione originaria, così com’erano prima dell’ingresso del centro salute mentale», spiega Santilli. «Quindi l’azienda sanitaria dovrà sborsare altro denaro per fare altri lavori di adeguamento e ripristino. Una vicenda al limite del paradosso».

L’Asl dovrà mettere in conto una spesa ulteriore per una nuova sede. I nuovi locali sarebbero stati reperiti in viale Cappuccini. «Tanti soldi sprecati a carico della collettività e problemi che restano irrisolti con grave disagio per il personale e i pazienti», conclude Santilli.

Claudio Lattanzio

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