il progetto

Centro Eni i proprietari del terreno: noi d’accordo

AQUILA. Nuvole nere sul Centro di ricerca dell’Eni. La trattativa in corso tra Università dell’Aquila, Comune e azienda petrolifera sta per naufragare. Se così sarà, il centro di ricerca non si farà...

AQUILA. Nuvole nere sul Centro di ricerca dell’Eni. La trattativa in corso tra Università dell’Aquila, Comune e azienda petrolifera sta per naufragare. Se così sarà, il centro di ricerca non si farà né a Casale Calore, né altrove. L’ultimo incontro avvenuto circa due settimane fa tra il sindaco Massimo Cialente e l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, si sarebbe concluso con un passo indietro del rappresentante dell’azienda. Il quale si sarebbe detto «stanco dei ritardi» nella realizzazione del centro - per il quale l’Eni voleva investire 20 milioni, di cui 8 in borse di studio - lasciando tuttavia aperto lo spiraglio di future collaborazioni. In una lettera di poche righe al Comune, infatti, Scaroni ha detto più o meno queste parole: «Sono passati tre anni dalla stipula della convenzione con l’università. Adesso è scaduta. Noi non la vogliamo rinnovare. Restiamo, tuttavia, a contatto con il sindaco per altri progetti. Fateci delle proposte», ha concluso Scaroni, «e noi le valuteremo».

Intanto, la famiglia proprietaria dell’azienda agrituristica a Casale Calore fa sapere che non ha «alcuna intenzione di creare ostacoli al progetto e all’università. Ostacoli, forse, dovuti a speculazioni politiche». «Non è colpa nostra se ci sono stati ritardi nella realizzazione del centro», spiega la titolare dell’azienda, Giulia Porfirio. «Abbiamo stipulato un accordo con l’università per il rilascio dei siti interessati alla realizzazione del centro, aderendo a tutte le condizioni poste (usufruire di terreni diversi, ma sempre a Casale Calore ndr)». L’azienda, inoltre, smentisce che ci sia un contenzioso in corso con l’Università dell’Aquila». (m.g.)

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