"Chiuderemo le stazioni per protesta"

Impianti sciistici, ultimatum alla Regione Nel mirino il mancato rilancio del settore

L'AQUILA. Non si ferma la protesta degli imprenditori delle stazioni sciistiche abruzzesi che, di fronte alle grandi difficoltà delle istituzioni a rilanciare il settore, annunciano lo stato di agitazione sino a fine anno. Ieri, al termine di un incontro con il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, e con l'assessore alle Aree interne, Celso Cioni, il presidente regionale dell'Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari), Giancarlo Bartolotti, ha ribadito l'intenzione di mantenere chiusi tutti gli impianti fino al 31 dicembre. Al confronto, che si è svolto nella sede di Confindustria, erano stati invitati gli assessori regionali Tommaso Ginoble e Franco Caramanico ma nessun rappresentante dell'Emiciclo si è fatto vivo.
Gli imprenditori della neve sono determinati a fare esplodere la protesta, convinti che la mancata apertura stagionale degli impianti avrà delle ripercussioni ben evidenti. «Tutti dovranno rendersi conto», ha detto Bartolotti nel corso del confronto, «del grande giro d'affari che le le stazioni portano sul territorio. Pensiamo a tutte le attività commerciali che ruotano intorno al turismo di montagna. Bar, i ristoranti e alberghi incasseranno il colpo e si uniranno alla protesta». Una soluzione drastica ma necessaria, secondo il presidente regionale dell'Anef e imprenditore nel comprensorio di Ovindoli. I gestori chiedono una programmazione unica, con concessioni allo stesso costo in tutti i Comuni per non subire il ricatto delle amministrazioni.
La Pezzopane è a favore dello stato di agitazione, ma ha chiesto di far rientrare la risoluzione per la chiusura delle stazioni. «Chiediamo agli imprenditori di rinunciare alla chiusura degli impianti», ha detto all'incontro. «Riteniamo sia più produttivo sostituire la protesta con una proposta programmatica. Già a metà del mese di ottobre chiederemo un incontro con gli assessori regionali competenti Caramanico, Ginoble, D'Amico e Paolini». La proposta è quella di allargare il tavolo di confronto le quattro province abruzzesi, all'l'Anci e all'Uncem, per elaborare un pacchetto di proposte per rilanciare il turismo di montagna. Al confronto di ieri hanno partecipato Roberto Del Castello e Dario Colecchi (Roccaraso, Aremogna e Pizzalto), Mauro Del Castello (Rivisondoli e Monte Pratello), Fabrizio Di Muzio (Maielletta e Passo Lanciano), Max Di Pasquale (Centro turistico Gran Sasso), Stefano Storto (Campo di Giove), il senatore Doriano Di Benedetto (Prati di Tivo), Attilio Pistilli (Pescasseroli) e Luca Lallini (Campo Felice).