Cialente cerca di non restare a mani vuote

Incontro con Letta per trovare una giustificazione al ritiro delle dimissioni

L'AQUILA. Non sarà una giornata facile quella di oggi per il sindaco dimissionario Massimo Cialente. A Roma alle 16, incontrerà di nuovo il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Il primo cittadino dovrà strappare al governo qualche concessione che giustifichi il ritiro delle dimissioni previsto lunedì.

Per adesso l'unica certezza è che al Comune verranno dati i fondi per rimpolpare il bilancio ma il vero scontro di queste settimane è stato sulla gestione della ricostruzione pesante (quella che pomposamente viene chiamata governance).

In sostanza si assiste a una vicenda che, se non fosse legata a una immane tragedia, si potrebbe definire una farsa. Da una parte la struttura commissariale che stabilisce addirittura cronoprogrammi per la ricostruzione della città e dall'altra il Comune che dei cronoprogrammi non sa nulla, naviga a vista e sta tentando da tempo di cacciare dall'Aquila il vicecommissario Antonio Cicchetti e il capo della struttura di missione Gaetano Fontana (o almeno quest'ultimo). Che Letta possa acconsentire a far fuori i suoi uomini sul fronte terremoto (che sono anche suoi amici) è pura follia. Cialente dovrà accontentarsi di qualche piccola concessione che giustifichi in qualche modo il ritiro delle dimissioni e non trasformi tutto in una di quelle barzellette sulle quali nessuno ride.

Per il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis «l'incontro con Letta rappresenta l'ultimo disperato tentativo del sindaco di rientrare in Comune, come sarà costretto a fare, con qualche miserabile giustificazione. All'incontro sarà presente anche il Presidente della Giunta Gianni Chiodi. Non ci sarà dunque nessun incontro a quattrocchi e se Cialente dovrà lamentarsi, citando come al solito i suoi deliri persecutori, dovrà darne una motivazione e una spiegazione chiara».

Per l'onorevole Pierluigi Mantini dell'Udc «assistiamo ancora a polemiche e litigi tra Chiodi e Cialente ma è tempo di finirla con i conflitti, occorre la terza via della concordia e delle larghe intese per la ricostruzione. Abbiamo offerto, come Nuovo Polo per L'Aquila, una disponibilità e un impegno più forte e unitario al sindaco dimissionario Cialente. Abbiamo indicato alcune priorità: un documento programmatico condiviso; l'istituzione di un Urban Center per la partecipazione dei cittadini; una cabina di regia tra tutte le autorità competenti; il rafforzamento delle professionalità tecnico amministrative; far ripartire subito le gare per i progetti e gli appalti pubblici nel centro; smetterla con i conflitti tra istituzioni. Chi interpreta la nostra proposta come un modesto gioco di poltroncine è proprio fuori strada. Da Cialente attendiamo una risposta all'altezza dei problemi posti. Il Cialente-bis, con l'aggiunta di qualche responsabile trasformista, non ci interessa, è un occasione perduta».

Bruno Evangelista portavoce di Alleanza per l'Italia invita Cialente a ritirare le dimissioni chiedendo un coinvolgimento di tutte le forze politiche per la rinascita della città. (g.p.)

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