Cialente: i due tribunali non vanno trasferiti

Il primo cittadino dell’Aquila difende le strutture di Sulmona e Avezzano «Un errore penalizzare i territori, si danneggiano servizi ed economia»

SULMONA. «Il tribunale di Sulmona e quello di Avezzano sono due importantissimi avamposti della giustizia e fonte di economia per i due territori. Sarei soddisfatto se la vertenza in atto portata avanti per la salvaguardia delle due istituzioni si concludesse positivamente con grande gioia per tutti». È il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che interviene sulla legge delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie che prevede, tra le altre cose, la soppressione di 31 tribunali, tra i quali i quattro abruzzesi non sedi di Provincia. E lo fa schierandosi dalla parte di chi sta lottando per evitare la chiusura, anche se sarebbe proprio L’Aquila a trarre i maggiori benefìci, visto che tutto il lavoro e le attività dei tribunali di Sulmona e Avezzano sarebbero accorpate da quello aquilano. «Prima che sindaco dell’Aquila sono state parlamentare di tutti gli abruzzesi», afferma Cialente, «e sono perfettamente cosciente dell’importanza che costituisce per un territorio la presenza di una struttura come il tribunale. Non solo per la funzione sociale, ma anche per l’economia che sviluppa una struttura del genere. E in un territorio in forte recessione economica come la Valle Peligna, chiudere il palazzo di giustizia significa dare il colpo di grazia e decretarne la morte».

Secondo Cialente non è con la chiusura di 31 tribunali che si risolve il problema della giustizia. «Anche perché conti alla mano», prosegue il primo cittadino aquilano, «i risparmi sarebbero davvero minimi. Non è che risparmiando sulla bolletta del riscaldamento i conti dello Stato tornano a posto. I veri problemi della giustizia sono altri. Stanno nell’inefficienza del sistema giudiziario, nei tempi troppo lunghi in cui vengono definiti i processi e nella mancata informatizzazione degli uffici. È su questo fronte che si dovrebbe trovare le giuste soluzioni. Chiudere i tribunali non porterà alcun beneficio ma solo problemi e disagi ai cittadini dei territori interessati».

Tuttavia se dal governo dovessero insistere sui tagli e in previsione dell’attuazione della legge delega sul riordino delle circoscrizioni giudiziarie che per i tribunali abruzzesi entrerebbe in vigore nel 2015, il sindaco aquilano si dice pronto ad ampliare il suo tribunale. «Abbiamo già avviato un progetto con la relativa copertura finanziaria», spiega Cialente, «per la realizzazione di nuovi spazi che ci consentirebbero di ospitare il nuovo personale e le nuove competenze che ci verrebbero assegnate. Noi siamo pronti, ma ripeto, che sarei felicissimo se si abbandonasse l’idea di chiudere i tribunali e si lavorasse concretamente per una giustizia più efficiente, veloce e giusta».

Claudio Lattanzio

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