Cialente: l’auditorium è un’attrattiva mondiale

Il sindaco al sopralluogo nel cantiere in vista dell’inaugurazione. Venti studenti universitari collaborano nello staff dell’archistar Piano. La piazza pronta nel 2013

L’AQUILA. Un sorteggio per scegliere i 250 fortunati che troveranno posto a sedere dentro al cubo di legno della Val di Fiemme ancora ingabbiato ma pronto a diventare un auditorium. Provvisorio o definitivo che sia, il progetto dell’archistar Renzo Piano è un vanto per il sindaco Massimo Cialente e per i suoi assessori Stefania Pezzopane e Pietro Di Stefano che accolgono il noto progettista per la visita al cantiere che serve anche a dare la carica a chi vi sta lavorando in vista dell’inaugurazione del 7 ottobre, con un concerto dell’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Stringe tra le mani fogli di carta dalla copertina rossa con su scritto «L’Aquila città universitaria» e una data, maggio 2009, che segna lo start del progetto di realizzare un auditorium nel Parco del Castello cinquecentesco. Nei tre anni trascorsi, tra proteste, petizioni, ricorsi, esposti da parte di associazioni, comitati e cittadini contrari chi alla localizzazione, chi allo scempio ambientale, chi allo spreco di risorse, il cantiere è andato avanti lo stesso. Oggi non c’è aria di contestazione. Il sindaco, raggiante, parla agli esponenti delle associazioni musicali e culturali per dire che «ci viene regalato un gioiello di rilevanza mondiale che dovremo essere bravi a gestire. Poi, una volta entrato in funzione, e quando sarà stato ripristinato anche l’auditorium del Castello, sarà la città a decidere cosa farne». Mentre l’opera nasce sotto gli occhi del suo famoso progettista, un gruppo di 20 studenti universitari aquilani che fanno lo stage con lo studio di cotanto architetto stanno già lavorando a tre ipotesi di delocalizzazione. Argomento sul quale nessuno è preparato come gli aquilani dopo il terremoto. «Il cubo-auditorium, il Distretto militare, il Teatro comunale, il Ridotto, formano un quadrilatero della cultura che dovrà pullulare di giovani come era L’Aquila negli anni Settanta», sospira Cialente. L’ingegnere Raffaele De Col, capo della Protezione civile del Trentino, conferma l’impegno per sostenere il progetto, che si aggiunge alla realizzazione dei villaggi provvisori per l’emergenza abitativa e alle altre iniziative di solidarietà messe in campo nel dopo-terremoto, e loda gli amministratori «che ci hanno creduto fin dal primo momento». Se il 7 ottobre è la scadenza fissata per il primo concerto, la piazza esterna sarà pronta entro la primavera del 2013. L’assessore Di Stefano afferma poi che «non è stata eliminata nessuna pianta: due sono state spostate e altre rimesse». Chiusura con la Pezzopane: «A chi parla di troppi spazi culturali dico che oggi c’è solo il Ridotto. Magari ci fossero 20 strutture come questa».

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