Compel, ancora proteste
Sit-in di centinaia di lavoratori a palazzo Silone.
L’AQUILA. Dopo la Provincia, tocca alla Regione. I lavoratori del gruppo Compel che rischiano il licenziamento continuano a sollecitare le istituzioni locali. Una nuona manifestazione di protesta è stata inscenata ieri mattina davanti alla sede della regione a Palazzo Silone, nel quartiere di Pettino. E negli stabilimenti quattro ore di sciopero.
La mobilitazione del personale della Compel, che all’Aquila gestisce 4 siti per un totale di circa 350 lavoratori - ha preso il via due settimane fa, quando l’azienda ha annunciato la chiusura della Cn-System, fabbrica del polo elettronico. Stessa sorte potrebbe toccare a breve anche alla Intercompel di Bazzano, mentre sia il laboratorio di ricerca Technolabs che la P&A Service navigano a vista.
Una situazione ritenuta gravissima da sindacati e dipendenti, che vedono ormai dietro l’angolo la fuga dell’azienda dal territorio aquilano. l primo segnale forte dell’ondata di protesta è stato la realizzazione, sulla collina di Roio, della scritta «Compel licenzia». Poi frasi analoghe, con riferimento anche alla condizione di lavoratori terremotati, sono apparse un po’ in tutta la città: davanti ai palazzi istituzionali, ma anche all’angolo delle strade percorse dai cittadini. Qualche giorno fa i dipendenti Compel hanno raggiunto la sede della Provincia e ieri mattina è toccato alla Regione: almeno un centinaio di persone ha fatto sentire la propria voce sotto Palazzo Silone, sede della giunta regionale.
Non c’erano il presidente Gianni Chiodi e gli assessori, e a ricevere una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali è stato il direttore del’ufficio Affari della Presidenza Antonio Sorgi, che si è impegnato a far convocare con urgenza un incontro con l’assessore alle Attività Produttive Alfredo Castiglione.
Ma intanto è emersa una novità importante: la Regione Abruzzo ha già messo in campo gli strumenti necessari, sia a livello normativo che finanziario, per incentivare il settore della ricerca e dello sviluppo, soprattutto nel territorio colpito dal sisma.
«A questo punto», afferma Alfredo Fegatelli della Fiom, «ci chiediamo, e con noi la stessa Regione, come mai il gruppo Compel non stia cogliendo l’occasione offerta e pensi invece a chiudere gli stabilimenti e a licenziare il personale. Il prossimo tavolo con l’assessore Castiglione sarà dunque un momento importante di verifica, per capire da che parte sta la verità e quali sono le reali intenzioni dell’azienda». Intanto i lavoratori non demordono: nelle prossime ore si terrà un’assemblea, per decidere altre proteste.

La mobilitazione del personale della Compel, che all’Aquila gestisce 4 siti per un totale di circa 350 lavoratori - ha preso il via due settimane fa, quando l’azienda ha annunciato la chiusura della Cn-System, fabbrica del polo elettronico. Stessa sorte potrebbe toccare a breve anche alla Intercompel di Bazzano, mentre sia il laboratorio di ricerca Technolabs che la P&A Service navigano a vista.
Una situazione ritenuta gravissima da sindacati e dipendenti, che vedono ormai dietro l’angolo la fuga dell’azienda dal territorio aquilano. l primo segnale forte dell’ondata di protesta è stato la realizzazione, sulla collina di Roio, della scritta «Compel licenzia». Poi frasi analoghe, con riferimento anche alla condizione di lavoratori terremotati, sono apparse un po’ in tutta la città: davanti ai palazzi istituzionali, ma anche all’angolo delle strade percorse dai cittadini. Qualche giorno fa i dipendenti Compel hanno raggiunto la sede della Provincia e ieri mattina è toccato alla Regione: almeno un centinaio di persone ha fatto sentire la propria voce sotto Palazzo Silone, sede della giunta regionale.
Non c’erano il presidente Gianni Chiodi e gli assessori, e a ricevere una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali è stato il direttore del’ufficio Affari della Presidenza Antonio Sorgi, che si è impegnato a far convocare con urgenza un incontro con l’assessore alle Attività Produttive Alfredo Castiglione.
Ma intanto è emersa una novità importante: la Regione Abruzzo ha già messo in campo gli strumenti necessari, sia a livello normativo che finanziario, per incentivare il settore della ricerca e dello sviluppo, soprattutto nel territorio colpito dal sisma.
«A questo punto», afferma Alfredo Fegatelli della Fiom, «ci chiediamo, e con noi la stessa Regione, come mai il gruppo Compel non stia cogliendo l’occasione offerta e pensi invece a chiudere gli stabilimenti e a licenziare il personale. Il prossimo tavolo con l’assessore Castiglione sarà dunque un momento importante di verifica, per capire da che parte sta la verità e quali sono le reali intenzioni dell’azienda». Intanto i lavoratori non demordono: nelle prossime ore si terrà un’assemblea, per decidere altre proteste.