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4 agosto

4 Agosto 2025

Oggi, ma nel 1928, a Pescara, in quella che sarà la piazza intitolata alla memoria del duca degli Abruzzi Luigi Amedeo di Savoia, Giuseppe Campari da Graffignana, in quel di Lodi, di 36 anni, detto “El negher”, “Il negro” in milanese, su Alfa Romeo P2 della scuderia Ferrari, si aggiudicava la quinta edizione della Coppa Acerbo di automobilismo: disputata su 20 giri da 25,5 chilometri ciascuno, pari a 510 chilometri complessivamente, affrontati in 4 ore e 38 minuti. Al secondo passaggio lungo il tracciato cittadino più lungo di sempre in quella che diverrà la Formula 1 Campari faceva registrare anche il giro veloce: alla media di 122 all’ora.

L’iniziativa sportiva, di risonanza internazionale, era promossa dall’Automobil club del capoluogo Adriatico-Pescara come città unificata nella nuova Provincia era nata l’anno precedente, il 2 gennaio 1927- e dedicata al ricordo della figura del capitano della brigata Sassari Tito Acerbo, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, perito sotto la scarica di piombo austroungarico a Croce di Piave il 16 giugno 1918, a 28 anni, e fratello minore del notabile fascista Giacomo, barone dell’Aterno e fautore della legge elettorale che aveva assicurato il potere alla Camera dei deputati a Benito Mussolini nelle elezioni del 6 aprile 1924. Il marchese volante Diego de Sterlich Aliprandi, altro abruzzese di rilievo dalla rocambolesca esistenza, su Maserati 26B, era costretto al ritiro, per guasto tecnico, al quarto passaggio sotto il drappo del via.

Campari, uno dei piloti più apprezzati nella storia della massima divisione motoristica a quattro ruote nonché gran sodale del “Drake” (nella foto, particolare, Campari, dentro l’Alfa Rl edizione "Tf" ossia Targa Florio, proprio con Enzo Ferrari il 15 aprile 1923 sul circuito palermitano delle Madonie, nel pezzo di Luca Dal Monte, alle pagine 86 e 87, nell’ultimo volume di sei dello speciale edito dal mensile di auto d’epoca “Ruoteclassiche” dedicato agli uomini della storia della casa milanese del Biscione, in occasione dei 110 anni dalla fondazione, nell’anteprima pubblicata sul sito della rivista l’1 luglio 2020) replicava il successo dell’anno precedente, 1927, quando il 6 agosto aveva fatto suo il trofeo per la prima volta, già su Alfa Romeo P2. Tornerà ad alzare al cielo l'ambito premio pescarese nel 1931, il 16 agosto, su Alfa Romeo Tipo A, sempre del team corse di Maranello.

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