«Completare il recupero dell’ospedale»

Pietrucci (Pd) indica al manager le priorità: nuova centrale del 118, il Delta medico, l’acquisto di una pet «definitiva»

L’AQUILA. Utilizzare subito i 3,7 milioni già stanziati per la nuova centrale del 118; recuperare la struttura «Delta medico», che ospita le Unità operative dell’area medicina, e il recupero della palazzina Uno ancora gravemente danneggiata dal terremoto; e, infine, l’acquisto di una «Pet definitiva» e di un robot «da Vinci»: sono queste le richieste ritenute cruciali per l’ospedale San Salvatore dell’Aquila e messe nero su bianco in una lettera che il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) ha inviato al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e all’assessore al Bilancio Silvio Paolucci. Il contenuto della lettera, insieme a tutti i dettagli, sono stati resi noti ieri, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo dell’Emiciclo dallo stesso Pietrucci e da Stefano Palumbo, capogruppo del Pd nel consiglio comunale dell’Aquila.

«In questi giorni ho incontrato il manager dell’Asl, medici e operatori sanitari per avere un quadro delle criticità e di ciò che serve all’ospedale dell’Aquila per arrivare preparato al momento di discussione sull’attuazione del decreto Lorenzin», ha spiegato il consigliere Pietrucci nel corso della conferenza stampa. «Ho quindi scritto questa lettera di richieste con spirito costruttivo», dice ancora il politico aquilano, «e ne rendo pubblico il contenuto per mantenere fede all’impegno preso con i cittadini in campagna elettorale: ossia portare avanti un’azione politica basata sulla trasparenza e la partecipazione».

Secondo Pietrucci «le richieste di utilizzare immediatamente i 3,7 milioni già disponibili, di recuperare i circa 10 milioni di euro che servono per completare la ristrutturazione post-sisma e dell’acquisto di due strumenti medici innovativi nascono dalla consapevolezza che, oggi, l’ospedale regionale San Salvatore, pur avendo fronteggiato i gravi disagi causati dal terremoto, riesce a far registrare una mobilità attiva, ossia di pazienti che vengono a farsi curare da fuori regione, del 33%, la percentuale più alta registrata tra le strutture ospedaliere abruzzesi».

Questo, secondo la convinzione generale, è la conseguenza del fatto che, oggi più che mai, ci sono una serie di specializzazioni che rendono il presidio medico aquilano un punto di riferimento per molti pazienti provenienti da altre Asl.

(cr.aq.)

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