Comune batte Del Tosto al Tar

Respinti tre ricorsi dell’imprenditore. Continua la battaglia legale sulla cessione del parcheggio

L’AQUILA. Comune batte Del Tosto 3-1. Questo, in sintesi, l’esito della sentenza del Tar che ha riunito ben quattro ricorsi presentati – in tempi diversi – da società facenti capo all’imprenditore aquilano Berardino Del Tosto per vedersi annullare altrettanti provvedimenti assunti da parte dell’amministrazione in relazione alle opere realizzate presso Palazzo Del Tosto di via Vicentini. Tre dei ricorsi sono stati respinti, per uno si avrà una coda con altra udienza il 3 dicembre in quanto il Comune è stato invitato a depositare al Tar la prova delle avvenute notifiche della domanda riconvenzionale proposta nell’ambito del ricorso stesso, avente ad oggetto una nota del 12 giugno 2013 che richiamava la convenzione urbanistica con acquisizione di aree e opere al patrimonio comunale. Cioè la domanda con cui il Comune chiedeva la cessione del parcheggio in forza di una specifica convenzione. Per i giudici del Tar il Comune non può, al momento, comportarsi da padrone («uti dominus») su aree non ancora acquisite ma solo considerarsi titolare di un diritto di superficie. L’ente insiste per l’acquisizione.

Ecco cosa riguardano i ricorsi respinti. Il primo impugnava l’ordinanza che impone la demolizione di alcune opere edilizie ritenute abusive, vale a dire le barriere automatiche a sollevamento per la chiusura dei parcheggi realizzate sul piazzale antistante il «Carrefour», la posa in opera di distributori metallici di ticket e barriere stradali.

Il secondo contestava «la cessazione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande in quanto esercitata abusivamente in assenza di titolo abilitativo» sotto l’insegna Ecibus.

Il terzo, infine, impugnava la demolizione di «opere edilizie abusivamente realizzate» su una particella che l’amministrazione che ha resistito in giudizio assumeva di proprietà demaniale, cioè uno degli edifici commerciali tra via Roma e via Vicentini.

Tutte le controversie originano da una convenzione tra Comune e imprenditore datata 1980. «La sentenza», sostiene il presidente della commissione Territorio Enrico Perilli, «dimostra che il Comune aveva ragione a chiedere il rispetto della convenzione. Un plauso va ai settori legale, urbanistico e commercio che hanno ricostruito tutto l’iter. A questo punto le parti devono sedersi a un tavolo e dialogare col Comune per vedere come rispettare le convenzioni che possono essere rinegoziate ma vanno comunque onorate nel rispetto delle regole».

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