Comune, la voragine dei debiti fuori bilancio

L’assessore De Santis: al via il pagamento di cinque milioni di euro ma sui conti dell’ente pesano le vicende metropolitana e Assoservizi

L’AQUILA. Pignoramenti, parcelle e vecchi espropri non pagati. E ancora, qualche conto mai saldato per servizi, prestazioni e spettacoli delle passate edizioni della Perdonanza, quelle che hanno visto lievitare i dismisura i conti in rosso. C’è di tutto nei 5 milioni di euro di debiti fuori bilancio che il Comune si appresta a pagare. Una prima tranche (ma il contenzioso è ancora enorme) dalla quale è esclusa la partita legata alle metropolitana. E non solo quella.

Cinque milioni di euro, già accantonati dall’amministrazione Cialente, quantificati sulla scorta della ricognizione effettuata da settore finanze del Comune. «Il consiglio comunale», spiega l’assessore Lelio De Santis, «ha già deliberato il riconoscimento, tra questi, di 2 milioni 750mila euro, gran parte dei quali andranno a coprire i debiti contratti con l’Asm. Abbiamo poi altre pratiche, per un totale di circa 2 milioni di euro, che hanno avuto già il via libera della commissione e che dovranno approdare ora in consiglio. Un pacchetto che include diversi pignoramenti promossi per lo più da tecnici che non sono riusciti a incassare le parcelle concordate con il Comune o da proprietari di aree espropriate oltre venti anni fa. In questa casistica rientra anche il debito di 454mila euro, ormai in via di riconoscimento, con gli eredi de Marinis. Controversie che, inspiegabilmente, si è scelto di portare avanti fino ad arrivare a sentenze che hanno contribuito a far lievitare gli importi. Per altri 300 mila euro bisognerà aspettare ancora il passaggio in commissione».

Ma la questione dei debiti fuori bilancio non si esaurisce con il pagamento di questi 5 milioni di euro. Infatti, l’amministrazione comunale sta tentando di mettere la parola fine alla vertenza con il consorzio Cgrt (capitanato da Eli seo Iannini) in relazione ai lavori per la realizzazione della metropolitana. Un’opera contestatissima, destinata ancor prima del terremoto a restare incompiuta, che costerà alla città altri 7-8 milioni di euro. «Soldi», afferma De Santis, «che l’amministrazione ha già accantonato, in via prudenziale, in bilancio. Ma stiamo aspettando gli esiti di un nuovo accertamento sui lavori eseguiti per poter poi andare a trattativa. In piedi c’è anche la causa con Assoservizi, la società che gestiva, per conto del Comune, la riscossione di tasse e tributi. Una causa per 20 milioni di euro con il Comune deciso a intraprendere la strada della transazione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA