Comune, precari in stato di agitazione e servizi nel caos

Le cooperative esterne ferme in attesa del nuovo appalto Disagi per i cittadini. Il sindaco Casini: «Troppe pressioni»

SULMONA. Sono in stato di agitazione i lavoratori precari del Comune. I sindacati hanno avviato la protesta delle cooperative esterne, dopo aver appreso nell’ultima riunione dei capigruppo che ci vorranno quindici giorni per il nuovo appalto del servizio di sorveglianza e un mese per quello di front e back office (che sta lasciando senza personale amministrativo gli sportelli tributi, sisma e turismo, questi ultimi rimasti chiusi nei giorni precedenti).

Continua lo stallo a Palazzo San Francesco, dunque, per gli appalti esterni dei vari servizi amministrativi, che sta mettendo in ginocchio le cooperative (in particolare la Satic che ha già dovuto licenziare quattro persone) e che sta lasciando nel caos gli uffici. Oltre al comparto amministrativo, sono fermi da fine anno i servizi di sorveglianza e da mesi ormai la manutenzione delle strade e del verde pubblico. Preoccupati i sindacati per una delle pagine più buie dell’annosa vertenza delle cooperative esterne, da sempre alle prese con rinnovi dei contratti tardivi e determine dell’ultima ora. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione, come confermano Anthony Pasqualone (Fp-Cgil) e Nicola Cieri (Uil-Fpl). «È bene ricordare che attualmente sono sospesi, e quindi chiusi, i servizi di custodia e guardiania oltre che i servizi di back e front office degli uffici tributi e sisma», ricordano i due, «con gravi ripercussioni in termini di erogazione dei servizi stessi e conseguentemente con gravi disagi provocati all’utenza. Per questo esprimiamo forti preoccupazioni in quanto tale ulteriore lasso di tempo potrebbe fortemente pregiudicare i posti di lavoro». Da parte sua il sindaco respinge la responsabilità dei licenziamenti e allude alle pressioni sulla questione. «Non è il Comune che licenzia i lavoratori esterni a cui siamo vicini», dice Annamaria Casini, «va, però, detto che queste pressioni potrebbero afferire a un reato che si chiama turbativa d’asta».

I lavoratori della Satic sono 23 (dopo i 4 licenziamenti dei giorni scorsi) e sono così ripartiti: 3 addetti alla sorveglianza, con appalto scaduto il 31 dicembre 2016 e delibera di giunta che riaffida il servizio, senza relativa determina; 3 geometri al servizio tecnico con proroga fino a giugno; 9 addetti al front e back office di uffici sisma e tributi e al servizio concessioni e trasporti, con appalto scaduto il 30 luglio scorso e proroga scaduta il 25 gennaio. L’ultimo impegno di spesa da parte del Comune è di 710mila euro.

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