I carabinieri al Comune di Capistrello (Foto di Antonio Oddi)

CAPISTRELLO

Concussione e corruzione, arrestato Ciciotti. Dieci indagati

Ai domiciliari il sindaco, il consigliere Di Giacomo e il responsabile dell'area tecnica comunale Di Felice. Gravi irregolarità nell'assegnazione di appalti, servizi e nomine

CAPISTRELLO. Il sindaco di Capistrello (L'Aquila), Francesco Ciciotti, è stato arrestato con l'accusa di corruzione. L'operazione arriva dopo 12 mesi d'indagine dei carabinieri guidati dal maggiore Edoardo Commandè.

Il sindaco di Capistrello, Francesco Ciciotti

Cinquanta i militari della compagnia di Tagliacozzo (L'Aquila), con il supporto dei colleghi dell’Aquila, Roma, Firenze e Potenza, che stanno dando esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, nei confronti di 10 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Oltre al sindaco Ciciotti, sono stati colpiti dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari l'ex consigliere comunale Corrado Di Giacomo e il responsabile dell’area tecnica Romeo Di Felice. Nei confronti di altri 7 indagati (imprenditori e liberi professionisti), il gip ha emesso la misura cautelare della sospensione dall’esercizio delle attività professionali per la durata di dodici mesi. Si tratta di Francesca Stati, Concezio Fantozzi, Mattia Coviello, Alfredo Benedetti, Antonio Basilico, Angela Pollicelli e Annalisa De Meis. Sono in corso perquisizioni negli uffici comunali di Capistrello. Le indagini si sono concentrate sull'operato degli amministratori comunali del Comune di Capistrello facendo emergere, riferiscono gli investigatori, «gravi irregolarità» nell'affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto, dalle risultanze delle indagini «venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza e imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica». In particolare, è stato accertato come il sindaco di Capistrello e i responsabili dell'area tecnica e amministrativa, «abbiano agevolato e indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti» riferiscono i carabinieri «l'affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali, tra cui il palazzo municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria e il cimitero nuovo». Nell'ambito delle investigazioni, emerge inoltre che il bando per la nomina a tempo determinato di un responsabile al quale affidare il settore dei lavori pubblici sarebbe stato pilotato per favorire l'assunzione di un professionista vicino all'amministrazione in carica; i pubblici amministratori indagati hanno posto in essere una procedura illegittima per la proroga degli affidamenti, ad alcune cooperative sociali, dei servizi di pubblico interesse.

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