Concussione, il gip sul provveditore Santariga "Deve stare agli arresti per novanta giorni"

Il magistrato ritiene verosimile il pericolo di inquinamento delle prove da parte del sospettato

L'AQUILA. La magistratura aquilana sembra usare il pugno di ferro con il provveditore interregionale aggiunto alle opere pubbliche dell'Abruzzo, Lazio e Sardegna, Giancarlo Santariga agli arresti domiciliari da alcuni giorni con l'accusa di concussione. Un reato commesso nei confronti dell'imprenditore Agostino Bertoni, responsabile e direttore tecnico della Prismo Universal Italiana Spa di Roma.

Santariga, 63 anni, nativo di Tagliacozzo, è residente a Marino. Più in particolare è stato arrestato dagli uomini della polizia tributaria della finanza dell'Aquila con l'accusa di aver utilizzato per scopi personali tre auto noleggiate dalla Prismo, che ha pagato per lunghi periodi anche il carburante, auto che dovevano essere utilizzate per attività relative all'appalto per la realizzazione della nuova sede della guardia di Finanza a Pescara. Una clausola definita strana, inserita nel contratto della commessa. I lavori, comunque, sono partiti nel 2009 e non terminati perchè a giugno 2011, per le difficoltà economiche della Prismo, c'é stata la rescissione del contratto in danno della ditta da parte del provveditore, una decisione firmata dallo stesso Santariga.

Ma veniamo al duro provvedimento del magistrato. Nella stessa ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari del tribunale dell'Aquila, Marco Billi fa delle considerazioni abbastanza significative e parla «di un concreto pericolo di inquinamento probatorio» per cui è opportuno che la misura cautelare stia in piedi per 90 giorni. «L'indagato» scrive il giudice «approfittando del ruolo apicale ricoperto, ove lasciato libero, potrebbe tentare di intervenire presso i suoi sottoposti o collaboratori per mitigare la propria posizione processuale, ostacolando l'assunzione di sommarie informazioni da parte di tutti i soggetti a conoscenza a qualsiasi titolo della vicenda in esame ed eventuali acquisizioni documentali che si dovessero rendere necessarie per la verifica della regolarità delle gare alle quali si è fatto riferimento».

«Santariga», prosegue il magistrato che ipotizza anche la reiterazione del reato, «ha mostrato risolutezza e decisione nell'insistere nella sua illecita richiesta e ha protratto la sua condotta per almeno due anni restituendo la vettura solo quando, è stato costretto dal provveditore capo, Donato Carlea, e dal definitivo inadempimento della Prismo che non riusciva più a fornirgli il necessario carburante. Il ruolo apicale ricoperto rende evidente la possibilità di reiterazione del reato già commessa ai danni di altri imprenditori». E non è un caso che la procura e la guardia di Finanza stiano ascoltando molti altri imprenditori per avere ragguagli in tal senso.

In relazione al comportamento acquiescente di Bertoni, il giudice ritiene che egli ha accontentato le richieste di Santariga non per libera scelta ma per timori di ripercussioni sull'appalto e di ritorsioni future «non formando, dunque, in modo libero, il proprio convincimento».

Comunque, quanto alla durata della misura cautelare, non può escludersi che in seguito all'interrogatorio di garanzia che ci sarà lunedì prossimo, potrebbero esserci provvedimenti più favorevoli se si dimostrerà «collaborativo». Santariga, intanto, ha nominato un avvocato di fiducia del foro di Roma revocando il mandato all'avvocato di ufficio Augusto Di Sano.

L'arresto di Santariga produce le prime reazioni. Infatti il Mia Casa, tramite il portavoce Pio Rapagnà ha chiesto al Commissario delegato alla ricostruzione, Gianni Chiodi e al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente di «revocare immediatamente al provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche l'incarico di promuovere, quale soggetto attuatore, la ricostruzione pesante degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell'Ater e del Comune dell'Aquila».

© RIPRODUZIONE RISERVATA