Condannata la cassiera del negozio: ha intascato 7mila euro annullando gli scontrini

La Corte d’Appello dell’Aquila ha condannato a tre mesi di reclusione una donna di Castel di Sangro accusata di aver intascato i soldi annullando gli scontrini dei clienti
CASTEL DI SANGRO. Aveva intascato oltre 7 mila euro annullando gli scontrini dei clienti del punto vendita, per poi trattenere i soldi per sé. Protagonista della vicenda è, P.M., ex cassiera di un esercizio di Castel di Sangro, condannata dalla Corte d'Appello dell'Aquila a tre mesi di reclusione per il reato appropriazione indebita. I giudici hanno confermato la condanna del tribunale di Sulmona, inflitta a maggio 2023. Gli ammanchi di cui è accusata la cassiera si erano verificati da settembre 2017 al 22 agosto 2018, per un totale di nove sottrazioni con carattere abituale e per un importo complessivo di 7.139 euro.
L’indagine era scattata a seguito della denuncia del proprietario del punto vendita, assistito in giudizio dall’avvocato del foro di Sulmona, Gaetana Di Ianni. A supporto dell'accusa la registrazione video delle telecamere. Per la difesa, che ricorrerà in Cassazione, gli ammanchi non sono riconducibili alla cassiera, poiché nell’arco temporale contestato dalla Procura, si sarebbe più volte assentata dal posto di lavoro.
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