Le conigliette di Playboy a Trasacco (foto di Antonio Oddi)

TRASACCO

Conigliette di playboy alla festa dei santi, il parroco: addolorato

Sacro e profano in paese per i festeggiamenti patronali: il parroco, don Francesco Grassi, si scaglia contro il raduno di ragazze che consegnano la rivista ai giovani

TRASACCO. Sacro e profano, a Trasacco (L’Aquila), per la festa dei santi Cesidio e Rufino martiri e della Madonna della Candelecchia. Un raduno di conigliette organizzato davanti al Gran Caffè Giuseppe Taricone, detto “Pilato”, con consegna ai giovani del paese della rivista Playboy, è una miccia accesa nel programma dei festeggiamenti che come tradizione impone, da circa 500 anni, vede il “sacro Braccio” del santo offerto al bacio dei fedeli e poi passato per la gola di ognuno.

Don Francesco Grassi, parroco di Trasacco

Il parroco, don Francesco Grassi, stamane, nella sua omelia domenicale, non ha esitato a condannare l’iniziativa a difesa dell’onore dei santi: “Sono addolorato”, ha detto il sacerdote, “il corpo umano che diventa merce, le feste patronali usate per gli spogliarelli. Così viene meno la dignità della persona”. Antiche credenze e sacrilegi, dottrina di fede e ateismo. Quello divampato a Trasacco sembra uno scontro d’altri tempi, che stride con il subbuglio indistinto della post postmodernità. Già a maggio, i primi bagliori della polemica. Sempre al Gran Caffè, il passaggio della pornostar Malena in paese aveva dato il la alla prima, infuocata predica di don Francesco. Il “laccio di san Cesidio” è una devozione che, dal 1600 fino alla fine del 1800, era molto sentita in ogni parte d’Italia. Cardinali, vescovi e sacerdoti distribuivano i lacci nelle loro chiese e diocesi per difendere i fedeli dai malanni della gola. Molti erano anche i pellegrini che venivano a Trasacco per venerare il santo e per procurarselo. Negli ultimi anni, la tradizione ha ripreso vigore e anche oggi il laccio è molto ricercato.

La locandina del Playboy party al Gran Caffé di Trasacco

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