dibattito sulle scelte per la città

Consigli territoriali, il nodo è proprio la partecipazione

L’AQUILA. Il convegno di qualche giorno fa “L’Aquila città mutata” organizzato dall’Atletica L’Aquila e dall’università ha riproposto il tema della partecipazione dei cittadini alle grandi scelte...

L’AQUILA. Il convegno di qualche giorno fa “L’Aquila città mutata” organizzato dall’Atletica L’Aquila e dall’università ha riproposto il tema della partecipazione dei cittadini alle grandi scelte per il futuro della città. Alcuni esponenti dei consigli territoriali di partecipazione (Ctp) (che nel 2014 hanno sostituito le circoscrizioni abolite nel 2012) si sono confrontati sul tema. E ne è uscito fuori un panorama abbastanza sconfortante: al di là della buona volontà dei singoli consiglieri, a questo organismo manca la “benzina”, è cioè il coinvolgimento della gente che c’è solo quando si toccano o si vanno a “modificare” interessi privati.

La partecipazione rischia quindi di essere una parola vuota e gli strumenti lodevolmente messi in campo in questi anni dall’amministrazione comunale, e in particolare dall’assessore Fabio Pelini, appaiono armi spuntate in una città che nel post-sisma si è vista imporre (senza reagire più di tanto) scelte che condizioneranno gli anni a venire (alloggi Case, map , piani di vario genere, cronoprogrammi della ricostruzione). Adesso si parla molto di Piano regolatore che dovrebbe “ricucire” aree della città nate come funghi, scollegate fra loro e a rischio ghettizzazione. Ma ci sono questioni anche più urgenti: cosa fare dei piani Case in buona parte cadenti, delle aree map, delle casette provvisorie, della necessità di dire stop al consumo di suolo. I Ctp sono chiamati proprio in queste settimane a fornire indicazioni e suggerimenti (non vincolanti) sul Prg mentre l’Urban center è alle prese con la messa a punto del regolamento.

ALBANO. Una situazione complessa che giorni fa ha “mosso” il segretario locale del Pd, Stefano Albano, il quale ha diffuso una nota “dura” nei confronti di questi strumenti di partecipazione. «All’intuizione dell’amministrazione di realizzare istituti di partecipazione che favoriscono il coinvolgimento e l’informazione della popolazione sulle decisioni pubbliche purtroppo non è ancora corrisposta un’analoga e necessaria funzionalità degli strumenti. L’Urban center è ancora attraversato da discussioni e preda di frazionamenti, i Consigli territoriali di partecipazione esposti a blocchi e polemiche». Albano propone una legge regionale che regoli tali strumenti di partecipazione: «Non è un caso che rappresentanti del Comune di Pescara abbiano chiesto informazioni per replicare l’esperienza dei Consigli territoriali di partecipazione».

ROCCI. Ad Albano ha replicato Luca Rocci, consigliere di centrodestra del Ctp L’Aquila centro che scrive fra l’altro: «Mi risultano alquanto sterili le critiche che sono arrivate dal segretario cittadino del Pd riguardo la funzionalità dei Consigli territoriali di partecipazione, e soprattutto parlo per il Ctp dell’Aquila Centro nel quale io sono stato eletto. La gente nonostante la tanta diffidenza iniziale ha creduto in questi consigli territoriali e ci abbiamo creduto anche noi candidandoci. Io credo che la responsabilità di questa “impasse” è la loro, dell’amministrazione. Sono infatti loro che non riescono a recepire quelle che sono le istanze degli stessi Ctp e che non riescono quindi a dar seguito al loro lavoro. Piuttosto Albano dovrebbe pensare al proprio partito e ai suoi componenti, tanti dei quali sono stati eletti in questo e in altri Ctp, e che malgrado ciò tanti di questi non partecipano anzi non si presentano ai diversi consigli».

LEOCATA. Critiche alla posizione di Albano arrivano anche da Piergiorgio Leocata, vicepresidente del Ctp numero 1 ed esponente di Possibile: «I Consigli territoriali di partecipazione avevano ed hanno un ruolo chiarissimo» scrive Leocata «ovvero un ruolo di consultazione ed un ruolo propositivo e così, come Consiglio L’Aquila centro, lo abbiamo sempre interpretato. In più, il nostro è stato – al momento – l’unico Consiglio che ha portato proposte al Prg. Pertanto rinvio al mittente le esternazioni non richieste del segretario comunale del Pd».

Albano in replica a entrambi ha ribadito che proprio perché «l’esperienza dei Ctp è in gran parte positiva può costituire un modello esportabile nel resto della regione in cui L’Aquila si pone come avanguardia delle politiche di partecipazione. Perciò stiamo lavorando a una proposta di legge regionale selezionando le esperienze migliori da rilanciare e capendo come prevenire i problemi a cui abbiamo assistito in questi mesi, senza fare finta che non ci siano mai stati». (g.p.)

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