Corteo a Pacentro: "Sindaco Fiadini adesso dimettiti"

Oltre 200 persone hanno manifestato contro il sindaco Fiadini. Gli slogan "Pacentro merita rispetto" e "Dimettetevi"
PACENTRO. Gli slogan «Pacentro merita rispetto» e «Dimettetevi» hanno scandito la manifestazione di protesta organizzata dall'opposizione contro l'amministrazione comunale. La minoranza accusa il sindaco Fiadini di non essere disponibile, per i prossimi 10 mesi, alla luce della nomina a componente nella Commissione relatrice per l'esame del progetto preliminare in variante della nuova linea Torino-Lione.
La manifestazione in notturna ha richiamato oltre 200 persone. Il corteo è partito giovedì poco dopo le 21,30 dalla Villa «Franco Lattanzio» e, dopo aver attraversato il centro storico, si è concluso in piazza del Popolo con un comizio.
Striscioni e slogan hanno caratterizzato la protesta che ha rappresentato, per l'opposizione, un'occasione anche per chiedere all'esecutivo in carica maggior impegno alla guida del paese.
Una mobilitazione che ha coinvolto buona parte dei pacentrani.
«Siamo usciti in strada con grande determinazione per esprimere il nostro dissenso in maniera civile ma ferma», sostiene il capogruppo dell'opposizione Guido Angelilli, «cerchiamo e vogliamo un sindaco presente che ascolti i cittadini e ne recepisca i bisogni. Qualcuno che metta Pacentro tra le sue priorità, non vogliamo e non abbiamo bisogno», sottolinea, «di chi viene qui e pretende di amministrare con una presenza di pochi giorni al mese, e che nel futuro sarà ancora più diradata».
Di diverso avviso, il primo cittadino Salvatore Fiadini il quale ha anche fatto affiggere per le vie del paese un manifesto per chiarire la sua posizione.
«L'incarico che mi è stato conferito», interviene il sindaco, «non comporta di fatto alcuna remunerazione economica. Per me era importante condividere con i miei concittadini la notizia di questo nuovo incarico che potrebbe causarmi delle oggettive difficoltà a presiedere tutti i consigli comunali e tutte le riunioni di giunta, cosa», sottolinea, «che sino ad ora ho sempre fatto regolarmente. Tengo inoltre a precisare», conclude il primo cittadino, «anche in qualità di ex dirigente del corpo dei vigili e del fuoco, che la mia integrità morale fa sì che non possa prestarmi a fantasie politiche che ipotizzano situazioni che tanto temono alcuni della minoranza».
La manifestazione in notturna ha richiamato oltre 200 persone. Il corteo è partito giovedì poco dopo le 21,30 dalla Villa «Franco Lattanzio» e, dopo aver attraversato il centro storico, si è concluso in piazza del Popolo con un comizio.
Striscioni e slogan hanno caratterizzato la protesta che ha rappresentato, per l'opposizione, un'occasione anche per chiedere all'esecutivo in carica maggior impegno alla guida del paese.
Una mobilitazione che ha coinvolto buona parte dei pacentrani.
«Siamo usciti in strada con grande determinazione per esprimere il nostro dissenso in maniera civile ma ferma», sostiene il capogruppo dell'opposizione Guido Angelilli, «cerchiamo e vogliamo un sindaco presente che ascolti i cittadini e ne recepisca i bisogni. Qualcuno che metta Pacentro tra le sue priorità, non vogliamo e non abbiamo bisogno», sottolinea, «di chi viene qui e pretende di amministrare con una presenza di pochi giorni al mese, e che nel futuro sarà ancora più diradata».
Di diverso avviso, il primo cittadino Salvatore Fiadini il quale ha anche fatto affiggere per le vie del paese un manifesto per chiarire la sua posizione.
«L'incarico che mi è stato conferito», interviene il sindaco, «non comporta di fatto alcuna remunerazione economica. Per me era importante condividere con i miei concittadini la notizia di questo nuovo incarico che potrebbe causarmi delle oggettive difficoltà a presiedere tutti i consigli comunali e tutte le riunioni di giunta, cosa», sottolinea, «che sino ad ora ho sempre fatto regolarmente. Tengo inoltre a precisare», conclude il primo cittadino, «anche in qualità di ex dirigente del corpo dei vigili e del fuoco, che la mia integrità morale fa sì che non possa prestarmi a fantasie politiche che ipotizzano situazioni che tanto temono alcuni della minoranza».
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