Cricca, nel mirino l'appalto della Carducci

La procura ha acquisito gli atti dei lavori affidati al Consorzio Federico II


L'AQUILA. Nel mirino degli investigatori, nell'inchiesta sui grandi appalti per il terremoto, l'affidamento dei lavori di realizzazione della sede provvisoria della scuola media Carducci affidata alle ditte che formano il Consorzio Federico II, presieduto da Ettore Barattelli.

Infatti, secondo quanto si è appreso, c'è stata una acquisizione di atti di un appalto di circa sette milioni di euro che è stato dato con una procedura di urgenza. Una procedura dettata, ovviamente, dall'impellenza di realizzare il Musp di quella scuola in tempo utile per l'avvio delle lezioni per lo scorso mese di sttembre. Gli atti sono stati prelevati su richiesta della Procura antimafia aquilana nell'ambito di quel filone avviato con delle intercettazioni disposte poco dopo il terremoto del 6 aprile 2009 e che ha preso vigore con l'invio degli atti dalla procura di Firenze riguardanti presunte irregolarità sugli appalti per i grandi eventi e il G8 alla Maddalena.

Il filone aquilano, dunque, vede indagato per ora il solo coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini. Per quanto riguarda il Consorzio Federico II, secondo sospetti ancora tutti da dimostrare, avrebbe agevolato l'arrivo all'Aquila di imprese «chiacchierate» quali la Bpt, presiduta da Riccardo Fusi indagato nell'inchiesta di Firenze.

Va comunque ribadito, a scanso di equivoci, che il responsabile del consorzio Federico II, Ettore Barattelli non è indagato ed è stato ascoltato, su sua iniziativa, dai Pm Alfredo Rossini e Olga Capasso negando qualsiasi addebito e raccontando la sua versione dei fatti. Ora quelle dichiarazioni sono passate al vaglio dai Pm che ne stanno valutando la verosimiglianza alla luce dei loro atti e dei loro riscontri. Non si tratta di valutazioni che potranno essere fatte in tempi brevi a fronte di una audizione durata due ore.

Nei giorni scorsi, però, Barattelli è stato censurato dalla Fondazione Carispaq di cui fa parte, in relazione a questa vicenda per via di presunti danni economici e all'immagine della Fondazione. Nel mirino del collegio di presidenza, presieduto dall'avvocato Francesco Carli, è finito in primo luogo il doppio ruolo di amministratore della banca (di nomina Fondazione) e di destinatario di lavori affidati in via diretta dalla Carispaq. Il che, oltre a violare il codice etico, avrebbe causato anche un danno di immagine alla Fondazione. Inoltre, si contesta anche un danno di natura economica perché i lavori di messa in sicurezza degli immobili della banca, a differenza degli altri puntellamenti di edifici di pregio fatti a spese pubbliche, hanno comportato oneri a carico della banca e, di rimando, della Fondazione stessa. Già la Bper, capogruppo della Carispaq, aveva censurato gli affidamenti senza gara nell ambito dei lavori post-terremoto sugli immobili di proprietà dell'istituto di credito aquilano. Il provvedimento è una sorta di «cartellino giallo» che, al momemnto, non ha alcuna conseguenza concreta per il destinatario.

SUBAPPALTI.
Al di fuori delle vicende inerenti il Consorzio II, dall'esito ancora tutto da definire, le attenzione degli investigatori della Procura antimafia sono rivolte in questo momento soprattutto verso gli innumerevili subappalti soprattutto per quanto riguarda il progetto Case. Si tratta di affidamenti di opere relativi sotto il profilo economico ma di lavori affidati senza particolari controlli.

E, secondo gli investigatori, sono appettibili per la criminalita organizzata proprio per questa ragione.

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