Crolli, ecco gli indagati

Casa dello studente, convitto e università

L’AQUILA. Le cause del crollo della Casa dello studente, secondo la procura, partono dall’epoca della costruzione nel 1965 e arrivano ai giorni nostri con le recenti ristrutturazioni. Questa la ragione per la quale tra i 15 indagati ci sono gli esecutori degli ultimi lavori, ma anche 4 persone decedute in anni lontani, compreso chi lo realizzò. Due gli indagati, infine, per il crollo del Convitto nazionale.

CASA DELLO STUDENTE.
Quanto alle ipotesi di reato per il crollo, in seguito al sisma, costato la vita a otto ragazzi, non ci sono sorprese. Le ipotesi contestate a tutti sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni per lo shock patito dai sopravvissiti, oltre alle violazioni di leggi antisismiche in relazione alle ristrutturazioni effettuate tra il 1994 e il 2003. Per la casa dello studente dunque sono indagati: Claudio Botta, 89 anni, aquilano, ingegnere progettista, Giorgio Gaudiano, di Roma, (78) responsabile del collaudo per l’acquisto dello stabile da parte del Consiglio di amministrazione dell’opera universitaria dell’Aquila Walter Navarra, aquilano, (62) ingegnere incaricato dal Cda dell’Opera, Bernardino Pace, di Pratola Peligna (52) progettista e direttore dei lavori di ristrutturazione dello stabile, Carlo Giovani, aquilano, (43), direttore dei lavori per conto della Regione, Pietro Centofanti, di Sulmona, (49), progettista e direttore dei lavori di restauro dello stabile; Tancredi Rossicone,, di Scanno (52), progettista e direttore dei lavori di restauro, Massimiliano Andreassi, aquilano, (40), progettista e direttore dei lavori di restauro incaricato dei controlli che, secondo la Procura, non sarebbero stati eseguiti a norma; Pietro Sebastiani, aquilano, (49) responsabile area tecnica dell’Azienda per il diritto allo studio universitario, presidente della commissione di collaudo dei lavori di ristrutturazione, Luca Valente, aquilano (47), direttore dell’Azienda per il diritto agli studi universitari, Luca D’Innocenzo, aquilano (33 anni) presidente dimissionario dell’Adsu.

Più in particolare Botta, Gaudiano, Navarra, Pace, Centofanti, Rossicone, Andreassi, in quanto tecnici, sono sotto inchiesta per violazioni di legge antisismiche e per non avere effettuato, in modo preventivo e nemmeno successivamente, le corrette valutazioni e verifiche di adeguamento statico in relazione ristrutturazioni da loro effettuate senza prove di stabilità. Sebastiani, D’Innocenzo e Valente, inoltre, sono indagati per omissioni di vigilanza sulla rispondenza dell’edificio alla destinazione e controllo sulla adeguatezza statica dell’edificio. Ma ci sono delle forti contestazioni anche per quanto riguarda le tecniche di costruzione di quell’edificio realizzato nel 1965 con evidentissime infiltrazioni di acqua nei pilastri. Tutti, almeno per adesso, sono assistiti, d’ufficio, dall’avvocato Norma Daniele dell’Aquila. Sono comunque in corso anche nomine attribuite a legali di fiducia.

INTERROGATORI.
I due pm, Alfredo Rossini e Fabio Picuti, contestualmente agli avvisi di garanzia, hanno inviato alle persone sotto indagine anche la convocazione per l’interrogatorio di garanzia. Per la Casa dello Studente gli interrogatori cominceranno il 31 ottobre quando saranno ascoltati Claudio Botta, Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Bernardino Pace, Carlo Giovani, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi, Pietro Sebastiani. Luca Valente e Luca D’Innocenzo, sono stati convocati, invece, il 5 novembre. Accuse pesantissime, ancora tutte da dimostrare, ma secondo i pm, furono decisive a provocare la morte di otto giovani: Alessio Di Simone, Francesco Esposito, Marco Alviani, Angela Antonia Cruciato, Luciana Capuano, Davide Centofanti, Hussein Hamade e Luca Lunari. Le indagini su questo caso sono state svolte dalla squadra mobile diretta da Salvatore Gava.

CONVITTO.
Due sono le informazioni di garanzia inviate per omicidio colposo in relazione al crollo del Convitto nazionale dove sono morti tre ragazzi. Si tratta di Livio Bearzi, rettore del Convitto, e Vincenzo Mazzotta, di Olbia, 43 anni, dirigente del settore edilizio e pubblica istruzione della Provincia dell’Aquila città dove vive. Ai due sono contestati la mancata valutazione della inadeguatezza sismica dell’edificio, i mancati adeguamenti sismici, la omessa messa in sicurezza, e non avere adottato un piano di sgombero dell’edificio. Al rettore è contestata l’assenza di un piano di sicurezza. Contestatata anche la mancata valutazione del rapporto Barberi sugli edifici a rischi sismico e le valutazioni, molto eloquenti, dello studio di Abruzzo Engineering. Tutti allarmi inascoltati. I due indagati per il crollo del Convitto nazionale, con tre giovani morti, saranno interrogati il 30 ottobre alle 14.30. Tutto questo a fronte di un edificio che è stato costruito oltre cento anni fa. I due indagati, al momento, sono assistiti dagli avvocati Vincenzo De Benedictis e Paolo Guidobaldi. Le indagini sono state svolte dai carabinieri.

CROLLO UNIVERSITA’.
Nove persone sono indagate nell’inchiesta sul crollo della sede della facoltà di ingegneria dell’università dell’Aquila, nella frazione di Roio. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ieri mattina a legali di ufficio. Secondo quanto si è appreso, tra gli indagati figurano costruttori e progettisti dell’opera, tra i quali Mauro Irti, aquilano, direttore di cantiere della «Irti costruzioni», impresa poi fallita, che faceva parte dell’associazione temporanea di impresa realizzatrice della struttura. Le indagini sono state delegate alla guardia forestale. Si tratta di crolli che, comunque, non hanno provocato tragedie visto che non ci sono stati morti.

PROSSIME INDAGINI.
Le prossime indagini, riguarderanno, come informa il pm Rossini, i crolli dell’ospedale San Salvatore e poi quelli dove ci sono state persone decedute. Non quello di via XX Settembre 79 dove sono morti, tra le altre persone, le due figlie e la moglie dell’avvocato Maurizio Cora, scampato alla tragedia, perchè è ancora difficile accedere alla struttura pericolante per i sopralluoghi. Lì i tempi per arrivare a individuare gli indagati sono lunghi.