Crollo in via Milonia, la perizia accusa

Il consulente del giudice critica il progetto redatto negli anni Sessanta e contesta le modalità di costruzione della struttura
L’AQUILA. Il perito del giudiceMarco Billi, il quale dirige il processo sul crollo dei due palazzi gemelli di via Milonia a Pettino, sembra voler confermare, almeno in parte, i dubbi sulle modalità di realizzazione dei fabbricati che si trovano nel quartiere di Pettino. L’esperto, che ha depositato la sua perizia giorni fa nel corso di un’udienza subito rinviata, continua a sostenere che il progetto non era stato redatto in modo che le strutture potessero reggere al sisma del 6 aprile. In particolare egli fa riferimento alle modalità di realizzazione di alcune rampe di scale. Ma c’è spazio anche per confutare alcuni aspetti di quelle conclusioni.
L’esito del processo, dunque, non è affatto scontato per i due imputati Berardino Drago e Angelo Sabatini, che sono accusati di disastro colposo. Altri sospettati sono usciti dal giudizio per motivi di salute che li rende non imputabili.
Il giudice ha fissato due udienze. Infatti il 12 maggio ci sarà un momento importante del processo visto che il perito del giudice, l’ingegner Venditti, esporrà ufficialmente le sue conclusioni davanti ai consulenti delle difese e quelli dell’accusa. Un confronto che si presume acceso visto che ci sono posizioni abbastanza diverse.
Nella successiva udienza, quella del 26 maggio ci dovrebbero essere la discussione e la sentenza.
L’accusa è quanto mai contestata dalla difese. Gli avvocati, in proposito, sostengono che le strutture hanno assolto il loro compito che in caso di forte terremoto: non ci sono state implosioni ed è stato permesso a chi era all’interno di mettersi in salvo visto che non ci sono state delle vittime e a quanto pare nemmeno dei feriti. Per contro si sostiene che i danni riportati sono stati eccessivi per una costruzione realizzata in cemento armato alcuni decenni fa, epoca il cui le costruzioni in calcestruzzo venivano realizzate già da parecchio tempo.
Questo giudizio, in via di definizione, è probabilmente l’ultimo tra quelli riguardanti i crolli ed è stato trattato più tardi rispetto ad altri in quanto non ci sono state vittime e anche per via di una serie di perizie che hanno riguardato la capacità di stare in giudizio di alcune anziane persone inizialmente coinvolte.
Il collegio della difesa è formato dagli avvocati Fabio Alessandroni, Antonello Carbonara, Paolo D’Amico, mentre le parti civili, che hanno chiesto i danni, sono rappresentate dagli avvocati Roberto Madama, Massimo Costantini, Barbara Tempesta.
Il pm in aula nei processi sui crolli è sempre Fabio Picuti.
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