Crollo via XX Settembre 79 I periti: progetto lacunoso

10 Dicembre 2014

Gli esperti del giudice confermano: gravi errori nella realizzazione del palazzo Ma le parti civili non ci stanno. Venerdì di nuovo in aula per la sentenza

L’AQUILA. Il condominio di via XX Settenbre 79, realizzato 50 anni fa, è crollato a causa del progetto che, per alcuni aspetti, è il «peggio del peggio», per i materiali deteriorati e forse, per il 5 per cento, dalle vibrazioni del vicino edificio Belvedere realizzato successivamente.

Questi i concetti ribaditi ieri dai due periti del giudice, gli ingegneri Antonino Morassi e Alberto Castellani, nel processo che vede imputati per omicidio colposo coloro che hanno realizzato il nuovo edificio. Si tratta dei costruttori Armido Frezza e Francesco Laurini, oltre che dei loro collaboratori Diego Scoccia,Pietro Paoloni, Enrico De Cristofaro.

I due esperti hanno comunque aggiunto che il vecchio condominio «Cioni-Berardi» sarebbe crollato comunque a causa delle scosse e che «si sarebbe dovuto evacuare già all’inizio dello sciame sismico».

Sono stati rappresentati due diversi scenari sulle cause del crollo ma, al di là dei dubbi che su questa tragedia ci saranno sempre, le lacune costruttive di quell’edificio (progettisti ed esecutori sono deceduti da molti anni) sembrano essere l’elemento che più degli altri potrebbe influire sulla sentenza che sarà pronunciata venerdì prossimo dal giudice unico Giuseppe Nicola Grieco.

Nella precedente udienza il pm Fabio Picuti aveva chiesto l’assoluzione per tutti visto che non ci sarebbero indizi sufficienti a reggere le contestazioni. Si vedrà se nella prossima udienza il pm cambierà opinione sulla scorta delle argomentazioni opposte sostenute dalle parti civili. Sempre secondo i periti, pur senza le vibrazioni del palazzo accanto i tempi del crollo sarebbero stati gli stessi.

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